Messina, “Scegliere il domani” al centro della XXII edizione dell’Horcynus Festival, al via il 18 luglio

“Il Festival nasce da un percorso di ricerca che si snoda durante tutto l’anno” dichiara Gaetano Giunta. Previste le sezioni “Arcipelaghi della visione”, “Mare di cinema arabo”, il concorso “Vedere la Musica”, “Fuori Norma”, il Festival del cinema spagnolo e latino-americano, eventi letterari, di teatro e musica.

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Si svolgerà dal 18 luglio all’8 agosto la XXII edizione dell’Horcynus Festival, il cui tema di quest’anno è “Scegliere il domani”, che offrirà spunti per riflettere su come le scelte di oggi, culturalmente, economicamente, socialmente e tecnologicamente connotate, determineranno il futuro di tutti noi.

L’evento, sarà ospitato, come di consueto, al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, è realizzato a cura della Fondazione Horcynus Orca e della Fondazione MeSSInA e, negli anni, con il sostegno di: MiC, Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, Università degli Studi di Messina, Comune di Messina, Città Metropolitana di Messina, ATM – Azienda Trasporti Messina, Impresa Sociale Con i Bambini.

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“Da sempre l’Horcynus Festival restituisce in termini culturali il lavoro che il Distretto Sociale Evoluto, di cui Fondazione Horcynus Orca e Fondazione Messina sono parte fondante, svolge nel contrasto alle diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento” – sottolinea Giuseppe Giordano, presidente della Fondazione Horcynus Orca e prorettore dell’Università degli Studi di Messina. “In questa XXII edizione abbiamo puntato ancora di più sullo “Scegliere il Domani”, perché il futuro dipende anche da ciò che facciamo, insieme, per la comunità, a partire da quelle più esposte alle scosse del contemporaneo. Ci sarà l’opportunità di assistere a documentari e film in anteprima nazionale, concerti, laboratori educativi di alto livello: interessanti, innovativi e che ci aiuteranno a riflettere. Il tutto in modo gratuito, come sempre”, conclude Giordano.

“E’ importante sottolineare che l’HF nasce da un percorso di ricerca che si snoda durante tutto l’anno, ed è sempre più festival della ‘complessità’, di ‘intrecci’ e ‘intersezioni’. Nelle sue diverse articolazioni, denominate Lab, Social ed Edu,rappresenta un’emergenza scientifico-culturale e di divulgazione che accompagna la vita, l’evoluzione e il processo di internazionalizzazione del Distretto Sociale Evoluto, nei differenti territori in cui esso si sviluppa”, spiega Gaetano Giunta, fondatore di Fondazione Messina.

L’edizione 2024 propone una serie di appuntamenti coerenti con tali premesse, confermando le sezioni “Arcipelaghi della visione”, “Mare di cinema arabo”, “Fuori Norma”, il concorso nazionale di videoclip “Vedere la Musica”, eventi letterari, di teatro e musica.

Il direttore artistico, il regista Franco Jannuzzi, presenta così l’edizione 2024 dell’HF: “Mi piace declinare in diversi modi il tema che scegliamo. E quindi, tra intrecci e confluenze con le altre sezioni del Festival, navigare tra questi ‘Arcipelaghi della Visione’. Vorrei anche evidenziare il valore dei premi che conferiremo ad Adriano Aprà, che ci ha lasciato un importante insegnamento per cercare una ‘nuova strada del cinema italiano’ e a Ken Loach, un grande autore che ha deciso di non girare più film ed ha sempre raccontato le storie delle persone più bisognose della nostra società. Dopo un videocollegamento con Loach, proietteremo il suo ultimo film, ‘The Old Oak’. Da segnalare la nuova collaborazione con Daniela Weber, responsabile della programmazione del Festival di Berlino, che proporrà ‘White Plastic Sky’ e ‘Alcarras’, due film selezionati dalla Berlinale, che ci racconteranno il ‘domani’ in maniera diversa. Come anche le registe e i registi di tutti gli altri film, ci parleranno della loro visione del futuro, oscillando tra passato e presente”.

Si rinnova, inoltre, per il sesto anno consecutivo la partnership con il Festival del cinema spagnolo e latino-americano “La nueva ola”, in programma dal 28 al 30 luglio: La selezione curata da Federico Sartori Iris Martín-Peralta (Exit Media), in linea con la tematica centrale del Festival, presenta ogni sera un programma composto da un corto in prima nazionale e un lungometraggio di qualità dell’ultima stagione del cinema spagnolo.

“Verranno presentati diversi libri e, tra questi, un discorso a parte va fatto sul testo di Federico Vitella, docente di Cinema al DAMS di Messina, autore di ‘Maggiorate, divismo e celebrità nella nuova Italia’: una analisi sulla nascita del fenomeno del divismo, nettamente diverso da quello contemporaneo. L’HF – annuncia Jannuzzi – giovedì 18 luglio sarà inaugurato dal documentario ‘I Quindici’ di Alessandro Turchi che abbiamo prodotto: viene raccontato il riscatto e la rinascita dei 15 birrai messinesi che, dopo la chiusura della storica Birra Messina, hanno costruito il Birrificio Messina”.

Giacomo Farina, direttore artistico della sezione musica, aggiunge: “Se gli esseri viventi sono nomadi anche le idee lo sono. E la musica non è da meno, anzi le sue vibrazioni spesso precedono idee e persone. Il 20 luglio ospiteremo un appuntamento imperdibile con i Radiodervish e Faisal Taher che, da anni, cantano parole e vibrazioni di pacifica e proficua convivenza fra popoli attualmente in guerra. Inascoltati, come alcuni loro colleghi dall’altra parte del reticolato, ma tenaci e visionari ci racconteranno della Palestina, delle sue speranze e del nostro destino futuro. Così come è il futuro l’argomento sommerso dei concerti di Anet, Basiliscus P, Chris obehi, Curramore e Veeble, in programma il 27 luglio durante il ‘Pelorias Sea Sound’, a cura di Tuma Records e Onda Pop, un futuro che finora le nuove generazioni non vedono, ma che vogliono costruirlo liberamente”.

“Avremo, inoltre, la seconda edizione di ‘Vedere la Musica’, il contest nazionale di videoclip che interpreta il linguaggio della nuova generazione di creativi musicali che l’1 agosto premierà la band o l’artista vincitore decretato da una giuria presieduta dal critico musicale e presentatore televisivo Carlo Massarini”, conclude Farina.

Presente anche la sezione Horcynus Educational Festival denominata “Laboratori in Festival”, propone di massimizzare l’impatto educativo delle ricerche e delle sperimentazioni culturali e socio-economico-ambientali attraverso percorsi laboratoriali adatti a bambine, a bambini e giovani che si avvicineranno a materie apparentemente lontane, normalmente vissute passivamente nella quotidianità o eccessivamente didatticizzate: la filosofia, l’arte, il racconto, la matematica, il riciclo, l’architettura e così via.

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