“Sono certa che, come negli anni passati, questi Campi estivi riabilitativi ci regaleranno forti emozioni e ricordi indelebili che ci accompagneranno per tutta la vita”.
Lo ha detto Maria Francesca Oliveri, presidente del consiglio regionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, nel Baglio Basile di Petrosino, in provincia di Trapani. Oliveri guida anche la sede siciliana dell’Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione, che organizza queste attività in collaborazione con le sezioni territoriali siciliane dell’Uici e con lo stesso Irifor nazionale.
Proprio nel Baglio Basile, una grande struttura dotata anche di un Centro benessere, si sta svolgendo da ieri il primo Campo estivo riabilitativo del 2024, che, coordinato da Davide Baviera, punta, come gli altri, su relax e inclusività. Vi partecipa una dozzina di bambini dai 3 ai 13 anni, non vedenti e ipovedenti anche con pluriminorazioni lievi, accompagnati da uno o più genitori.
All’incontro di presentazione hanno preso parte, oltre a Maria Francesca Oliveri, Francesca Panzica, vicepresidente di Irifor Sicilia, e Alessandro Mosca e Antonino Struppa, rispettivamente presidenti delle sezioni territoriali dell’Uici di Caltanissetta e di Trapani.
“In questo primo Campo saranno proposti – ha sottolineato Maria Francesca Oliveri – attività come nuoto, orientamento e mobilità, teatro. E attraverso queste vogliamo puntare a potenziare l’autonomia personale e l’autostima dei partecipanti per prepararli a tirare fuori il loro potenziale, che poi sarà utile per trasformare in opportunità quelle sfide che la vita propone”.
Ci saranno altri due Campi estivi riabilitativi ai quali, in questo 2024, potranno partecipare non vedenti e ipovedenti.
Dal due all’11 agosto, nel Kikki Village di Modica, nel Ragusano, ci sarà quello riservato a persone fino ai cinquant’anni con disabilità aggiuntive gravi e gravissime (molti sono sulla sedia a rotelle).
Dal 29 agosto al cinque di settembre, infine, ad Amantea in Calabria, il modulo rivolto a ragazzi tra i 14 a 21 anni, sempre non vedenti e ipovedenti anche con pluriminorazioni lievi.
Gli ospiti, dal punto di vista riabilitativo, vengono sottoposti a sedute di stimolazione basale, fisiatria, idroterapia, musicoterapia, arteterapia, e a incontri psicologici e tiflologici. E naturalmente sono numerose le attività finalizzate al relax, alla serenità, al divertimento, e alla inclusività per gli ospiti e le famiglie.
“Cito sempre – ha concluso Francesca Oliveri – una meravigliosa frase di Denis Waitley, mito della psicologia statunitense, secondo il quale I più grandi doni che puoi dare ai tuoi figli sono le radici della responsabilità e le ali dell’indipendenza. E mi piace sottolineare come questo valga ancor di più se i tuoi figli hanno disabilità visive”.