Emigrazione, il racconto del 3° incontro tra l’USEF e i sindaci dei Comuni dell’area orientale della Sicilia

APERTURA-HASHTAG-SICILIA-NEWS-NOTIZIE-GIORNALE-ONLINE-OGGI-NOTIZIA-DEL-GIORNO-REDAZIONE - USEF - COMUNI - SALVATORE AUGELLO - UNIONE SICILIANA EMIGRATI E FAMIGLIE
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Durante la mattinata di sabato 15 giugno scorso si è svolto a Caltagirone, nella sala Rossa di Palazzo Libertini, il terzo incontro con i sindaci delle provincie di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa promosso dall’USEF, Unione Siciliana Emigrati e Famiglie.

Un evento di straordinario interesse – del cui programma vi avevamo già dato notizia con un precedente comunicato -, impreziosito dall’intervento dell’On. Fabio Porta, parlamentare di origini Calatine eletto all’estero nella circoscrizione dell’America Latina.

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I lavori sono stati aperti dall’introduzione di Salvatore Augello, Segretario generale USEF, il quale, dopo aver ricordato la genesi dell’associazione, si è soffermato sulle difficoltà che l’USEF riscontra nel portare avanti le attività. Ha spiegato come queste criticità si verifichino anche a causa delle inadempienze della Regione Siciliana, che non ha nominato neppure la consulta regionale dell’emigrazione; a differenza di quanto avviene nella quasi totalità delle altre regioni italiane, che hanno una consulta e ovviamente un’iniziativa rivolta agli emigrati. Inoltre il Segretario Augello ha espresso preoccupazione per i tentativi di smantellare la legge 55, evidenziando anche come i disegni di legge proposti finora non abbiano avuto successo; e anzi abbiamo creato un dualismo inutile tra associazioni regionali e federazioni all’estero.

Successivamente ha preso la parola l’On. Pino Apprendi, Responsabile Enti Locali Segreteria USEF, il quale ha inizialmente ringraziato il suo Segretario Salvatore Augello per il costante impegno profuso nel creare veri canali di comunicazione per gli emigrati e le comunità all’estero; contrapponendolo alla vuotezza e alla superficialità che spesso contraddistingue molti discorsi fatti a livello nazionale e regionale circa il “turismo delle radici”. Apprendi pone l’accento su una crescente domanda degli emigrati di riscoprire le proprie radici culturali – con questa esigenza che sì, corrisponde al vero turismo delle radici. Propone soluzioni concrete per venire incontro ai desideri degli emigrati, come sportelli informativi e sconti sui trasporti, e annuncia un potenziale accordo per un volo diretto Palermo-New York con sconti speciali per incentivare il ritorno in Sicilia.

In seguito è intervenuto il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo, il quale ha esordito analizzando il modo in cui il fenomeno migratorio ha progressivamente ridotto la popolazione della sua città – patrimonio dell’umanità e parte integrante del sito delle città tardo-barocche del Val di Noto -; e ha ribadito il ruolo cruciale he dovrebbero ricoprire i sindaci per mantenere i legami con le comunità emigrate. Inoltre ha criticato il governo nazionale per non aver implementato efficacemente il turismo delle radici e al tempo stesso auspicato lo stanziamento di maggiori risorse per progetti di rientro. Menziona gemellaggi con città come Arnsberg e Malta per attrarre il ritorno degli emigrati e ha concluso evidenziando l’importanza della collaborazione tra comuni per rafforzare le iniziative a supporto degli italiani all’estero.

Poi è seguito l’intervento dell’On Fabio Porta, il quale ha enfatizzato la necessità di una politica più attiva e protesa a valorizzare l’emigrazione italiana, proponendo un cambio di mentalità da “assistenziale” a protagonista – sottolineando come, adottando questo primo approccio, la Regione Siciliana abbia proprio fallito, e come anche il Ministero degli Esteri abbia sbagliato modo di accostarsi al problema. Ciò che si sarebbe dovuto fare è invece, a suo dire, ideare proposte più coinvolgenti che invogliassero la comunità di italiani all’estero e i membri delle associazioni come l’USEF a partecipare a progetti condivisi. Successivamente l’On. Porta ha analizzato i problemi demografici del nostro paese; e discettato sul ruolo giocato dall’immigrazione e “dell’emigrazione di rientro” nel mitigare il fenomeno. Inoltre ha discettato in merito alla decentralizzazione del turismo, promuovendo un modello che valorizza le caratteristiche uniche dei piccoli borghi. A tal proposito ha anche ventilato diversi spunti per misure legislative atte a facilitare il rientro degli italiani nel paese d’origine ed incentivi fiscali per chi si stabilisce nei piccoli borghi; oltre a progetti di sinergia tra comuni per ottimizzare risorse e attrarre investimenti.

A questo intervento è seguito quello del sindaco di Mirabella Imbaccari Gianni Ferro, il quale ha sottolineato l’importanza di affrontare i temi dello spopolamento e della connessione con gli emigrati, troppo spesso messi in secondo piano. Ha evidenziato che il 66% dei mirabellesi vive all’estero, principalmente in Germania, Argentina e Francia. Dal 2017 la sua amministrazione ha lavorato per rafforzare i legami con questi cittadini attraverso gemellaggi ad esempio con le città di – Sindelfingen e Bettingen – e ha messo in campo diverse iniziative culturali nonostante le difficoltà economiche per mancanza di fondi e di sostegno adeguato dalla Regione. Ferro ha sottolineato la necessità di sostenere gli emigrati con politiche concrete, come l’emendamento per l’esenzione fiscale sulla prima casa. Ha concluso ribadendo l’importanza di tali misure per rivitalizzare le aree interne e mantenere vivo il legame con le comunità emigrate. Infine ha sottolineato che è anche disposto a legarsi davanti al Parlamento in segno di protesta per far sì che si dia più attenzione a queste problematiche.

Successivamente Giovanni Burtone ha riflettuto sui passi indietro fatti in Italia riguardo alla migrazione, sottolineando la necessità di aggiornare le leggi per supportare gli emigrati all’estero. Ha ricordato lodevoli iniziative passate, come quelle portate avanti da Rossito, e ha evidenziato la necessità di mantenere attivo il lavoro di associazioni come l’USEF, specialmente in Sud America, dove molti italiani affrontano difficoltà economiche ancora più gravose. Ha espresso la sua disponibilità a lavorare su proposte legislative che aumentino le risorse a disposizione dei comuni – dove negli anni i servizi essenziali sono stati depauperati o vengono cancellati – e ha suggerito la creazione di un nucleo di comuni uniti per affrontare le sfide degli emigrati e per difendere le risorse locali.

In seguito ha preso la parola Rosario Bongiorno, imprenditore di Palma di Montechiaro, il quale ha condiviso la sua esperienza nel portare turismo di eccellenza nella sua città. Ha sottolineato la necessità di creare un sistema turistico integrato e destagionalizzato per attrarre tutto l’anno i turisti nei piccoli Comuni, e non solo in estate – unica stagione nella quale gli italo-discendenti possono tornare in visita. Bongiorno ha sviluppato percorsi turistici tematici/religiosi e valorizzato attrazioni locali come la copia della Sacra Sindone; inoltre ha organizzato brunch con degustazioni legate al territorio per rendere l’esperienza turistica più coinvolgente. In definitiva ha fatto trapelare il messaggio che ciò che davvero manca non sono le strutture alberghiere o altri aspetti materiali, ma che prima di tutto andrebbe ideata una proposta turistica di sistema e andrebbe data la possibilità ai soggetti potenzialmente coinvolti di fare sistema tra loro e raccordarsi.

Poi è intervenuto l’Assessore del Comune di Calatabiano Paolo Calabrese, il quale ha fatto il quadro della situazione demografica del suo comune, caratterizzato da una bassa natalità (30 nuovi nati all’anno) e un’alta mortalità (90 persone l’anno), sottolineando anche come il computo totale dei cittadini sia comunque falsato al ribasso perchè molti risultano residenti ma in realtà lavorano e risiedono altrove. L’Ass. Calabrese ha inoltre condiviso la sua esperienza personale di figlio di emigrati e ribadito l’impegno dell’amministrazione sul tema della migrazione, spiegando come il suo comune abbia ricevuto 5.000 euro dal Bando del Turismo delle Radici, e li abbia destinati alla digitalizzazione degli archivi comunali, utili per far risalire alle proprie origini gli emigrati di ritorno. Infine ha sottolineato l’importanza di iniziative come il South Working, pratica che durante il Covid promuoveva il lavoro remoto; e ha criticato le aziende del settentrione per averla osteggiata, dato che poteva contrastare l’emigrazione – e il conseguente flusso di denaro – verso il nord.

Poco prima della conclusione dei lavori della giornata ha preso la parola l’Assessore alla Cultura di Caltagirone Claudio Lo Monaco, il quale ha illustrato tre iniziative legate al turismo delle radici. Ha descritto il progetto del “Passaporto delle città della ceramica” pensato per promuovere il turismo esperienziale legato a quest’arte in città come Collesano, Burgio, Santo Stefano di Camastra, Monreale, Caltagirone, Sciacca – evidenziando proprio come i tour operator americani e giapponesi siano davvero entusiasti per la ceramica siciliana. Ha menzionato il progetto dell’Agora del territorio del Calatino o del Museo Digitale del Calatino, che collega le culture locali dell’area del Calatino. Inoltre, ha parlato del progetto UNESCO Visitor Center creato per educare i cittadini siciliani all’estero sul patrimonio della Val di Noto. Ha concluso riflettendo sul richiamo della terra d’origine, basato anche sulla sua esperienza di vita – in quanto lui stesso è residente da circa 40 anni a Roma.

A conclusione dell’evento vi è stato l’intervento del Sen. Angelo Lauricella, Presidente dell’USEF, il quale ha esordito evidenziando come dal 1870 al 1970 l’emigrazione italiana abbia portato almeno 110 milioni di persone nel mondo con cognome italiano, ma suggerendo che questa cifra sia persino maggiore: infatti tutti coloro che avevano la madre italiana e il padre straniero – come ad esempio l’attrice Susan Sarandon – non avevano ereditato il cognome italiano; e pur tuttavia costituiscono probabilmente un altro 30-40 milioni di persone riconducibili all’Italia all’estero. Partendo da questa grandissima comunità di compatrioti al di fuori dello stivale Lauricella ha fatto un excursus di tutte le iniziative che sono state portate avanti per loro nel passato, come la creazione dei consigli e comitati degli italiani nel mondo, e la riforma costituzionale che ha permesso il voto dall’estero. Sottolinea come probabilmente bisogna ripartire proprio prendendo spunto dalle iniziative passate, quanto meno lasciandosi ispirare dal modo in cui pensavano in grande a progetti di lungo termine per gli emigrati. In riferimento all’attualità il Presidente dell’USEF ha criticato l’indebolimento delle associazioni, e ha ventilato la proposta di riformarle, Infine ha sottolineato anche la necessità di affrontare l’emigrazione recente dei giovani meridionali qualificati e ha proposto in tal senso l’attivazione di una maggiore collaborazione tra comuni, associazioni e governo per rafforzare il tessuto culturale e sociale italiano.

Noi di Hashtag Sicilia abbiamo seguito con interesse questo evento, e raccolto diversi spunti di riflessione da alcune delle personalità presenti, tra le quali vi proponiamo questa sera le nostre interviste integrali all’On. Fabio Porta – con il quale abbiamo discusso della situazione dell’America del Sud e delle condizioni di vita dei nostri emigrati – e al Sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo – con cui si è discusso di Caltagirone e dei problemi che comporta amministrare una città con un territorio vastissimo, di quasi 400km^2. Vi diamo appuntamento a questa sera alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!

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