Continua quasi senza soluzione di continuità il via vai di visitatori, provenienti oltre che da Gratz, anche dalla Croazia e dai paesi vicini, verso l’esposizione delle opere di Boris Bućan, uno dei maggiori pittori croati della storia.
La mostra “Boris Bućan Between Art and Design” – apertasi lo scorso 4 maggio alla presenza di oltre 200 persone e con i discorsi di: Eberhard Schempf, Creative Industries Styria, Lilli Schuch, Associazione Nova Kultura Graz, Daniel Glunčić, Ambasciatore della Repubblica Croata a Vienna, Dagmar Meneghello, curatrice (Fondazione Dagmar Meneghello, Zagreb), Carlotta Bonura, direzione artistica e design degli allestimenti, Tomislav Bobinec, direzione artistica e design grafico -; è infatti nel pieno della sua attività, e continua il suo percorso facendo registrare ogni giorno centinaia di visitatori.
Questo dimostra che i promotori avevano “azzeccato” la scelta quando hanno deciso di esporre in una città austriaca le opere di Boris Bućan, un artista che prima della sua scomparsa ha realizzato più di settanta mostre personali e ha partecipato a più di centosessanta mostre collettive, tra cui le più famose alla Biennale di Venezia (1984), alla Biennale di S.Paolo del Brasile (1989), alla Triennale di Milano (1989), a “The World Goes Pop“ (1992) e alla Tate Modern di Londra (2015).
La caratura dell’artista è testimoniata, oltre che da 20 prestigiosi premi ed onorificenze internazionali ottenuti a partire dal 1984, anche dal premio alla carriera conferitogli dalla società Croata di Design “Croatian Design Society”. Il suo più grande successo è stato l’inserimento del suo manifesto per il balletto “L’Uccello di Fuoco” (The Fire Bird) di Igor Stravinsky nella copertina del catalogo della mostra “The Power of the Poster”, che si è svolta nel 1998 al Victoria and Albert Museum di Londra e che ha presentato i migliori manifesti degli anni dal 1870 al 1998.
La mostra di opere di Boris Bućan è il primo grande omaggio postumo all’artista al di fuori della Croazia. È concepita in quattro parti: il ciclo “Filosi Islands” (2008), “Women/Rivers” (2008), i disegni (2008) e i dipinti su carta “Deserto” e “Mantis religiosa” (1999, altri della serie sono nel fondo del Museo d’Arte di Zagabria di proprietà dell’Accademia Croata delle Arti e delle Scienze), le sue Piante del Sud (compreso il portfolio “Leaves”), il grande dipinto su tela “Jungle”, i dipinti a olio del ciclo “Faces”, l’ultimo esperimento artistico di Bućan “All Colours Laugh”, 7 stampe su materiale sintetico esposte nella galleria Forum di Zagabria nel novembre 2023, e altre grafiche di altre serie.
L’esposizione è stata resa possibile grazie alla curatrice Dagmar Meneghello, una buona amica dell’artista. La famosa collezionista di Zagabria infatti desiderava realizzare questa mostra da diversi anni, perchè, pur avendo fatto diverse esposizioni dell’artista nel corso del tempo, il desiderio era di riuscire ad esporre tutte queste opere insieme. Ha voluto realizzarla proprio a Graz perchè lei è anche cittadina austriaca. La mostra è un omaggio a Boris Bućan ad un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nel maggio del 2023.
Questo evento funge anche da piattaforma per lo scambio culturale tra Austria e Croazia. In questo contesto va sottolineata la storia comune tra i due Paesi, che si riflette anche nella persona dell’artista e della curatrice.
La mostra presenta circa 100 opere d’arte della fondazione privata “Dagmar Meneghello”. Accanto alle opere di Boris Bućan sono esposti i lavori degli scultori Anita Kontrec – una nomade artistica il cui lavoro ruota spesso intorno ai temi della migrazione, dell’identità culturale e della comunicazione -, Josip Diminic – scultore, grafico croato e professore presso la Facoltà di Belle Arti della Facoltà di Filosofia di Fiume; vincitore per il miglior disegno nella rivista Polet di Zagabria, Petar Dolic – scultore croato diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Zagabria, con mostre personali e collettive in tutto il mondo, Ivan Valusek – scultore e membro dell’Associazione degli artisti croati di Fiume, ha esposto in una ventina di mostra personali.