Sicilia, allarme siccità: i Tecnologi Alimentari rappresentano figure chiave per il risparmio idrico nelle industrie alimentari

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Il presidente dell’OTASS, Daniele Romano, interviene su ordinanze commissariali e vademecum dell’autorità di bacino, impiego di corsi d’acqua e risparmio idrico


CATANIA – Occorr
e un incontro e un confronto urgente con il segretario dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, Ing. Leonardo Santoro, per metterlo al corrente delle conoscenze specifiche del Tecnologo Alimentare e poter dare, così, un contributo professionale all’imminente tavolo tecnico convocato per il 7 maggio prossimo. A chiederlo è Daniele Romano, in qualità di presidente dell’OTASS(Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna). “Giorno 7 maggio, infatti, – afferma il presidente Romano – è stato convocato il Comitato Tecnico Scientifico dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, per sviluppare contributi utili e affrontare le criticità emerse e che continuano a riproporsi. Apprendiamo, però, che al suddetto tavolo siederanno tutte le Università siciliane, la Consulte degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia, degli Architetti, dei Geologi, la Federazione regionale Ordine Dottori Agronomi e Forestali, l’Ordine nazionale dei Biologi, la Federazione nazionale dei Chimici e dei Fisici.Inspiegabilmente assente – sottolinea Romano – l’Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna, che invece ha competenze specifiche nell’uso e nel recupero delle acque utilizzate nell’industria alimentare.

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I cambiamenti climatici sconvolgono gli equilibri naturali interessando anche la disponibilità di risorse idriche sempre più scarse in numerose aree geografiche, soprattutto in quelle regioni già afflitte da stress idrico come la nostra isola. Tutto ciò si traduce in conseguenze gravi per il settore agricolo e zootecnico, nonché per tutte le industrie alimentari che necessitano di acqua per i processi di trasformazione, nei quali l’acqua stessa rientra come ingrediente o come acqua di processo, come accade, per esempio, per la pelatura delle mandorle o per i processi di fermentazione e salagione degli ortaggi, salatura per immersione di formaggi DOP come il pecorino siciliano.

Inoltre, la politica regionale si è attivata attraverso l’Ordinanza commissariale n. 01 del 10/04/2024, con la quale il commissario delegato all’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta, al fine di gestire e superare lo stato di crisi e di emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, dispone l’uso di “alvei di corsi d’acqua pubblica e/o aree di pertinenza degli stessi” per uso irriguo e zootecnico. L’art. 4 di tale Ordinanza riporta: “Rimangono impregiudicate le attività di controllo, di vigilanza e di Polizia idraulica da parte delle Autorità competenti”.

Il monitoraggio dei corpi idrici (laghi/invasi) è effettuato ai sensi della Direttiva quadro europea sulle acque (2000/60/CE), recepita in Italia dal D.Lgs. 152/2006 (come modificato dal DM 260/2010 e dal D.Lgs.172/2015) e smi, e prevede la valutazione dello stato di qualità dei corpi idrici significativi sulla base di parametri e indicatori ecologici, idrologici e chimico-fisici. Ma questi controlli – si chiede, concludendo, il presidente OTASS – sono tali da assicurare che eventuali residui chimici, come i metalli pesanti, i policlorobifenili o le elevate concentrazioni di microrganismi di origine fecale, a solo titolo di esempio, non compromettano la sicurezza alimentare di queste acque, con le quali si potrebbero irrigare frutta e ortaggi o si alimentano animali da latte o da carne? Da qui, la nostra richiesta di incontrare il segretario Leonardo Santoro, ma anche di coinvolgere i Tecnologi Alimentari nei prossimi tavoli tecnici.

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