ACI SANT’ANTONIO (CT) – Aveva 31 anni il giovane lavoratore che ha perso la vita oggi pomeriggio rimanendo incastrato tra la cabina e la porta di un piano dell’ascensore di un condominio di Aci Sant’Antonio – in via Marchese di Casalotto – dove l’operaio si trovava per lavoro.
Per liberare il corpo è intervenuto il personale dei Vigili del Fuoco distaccamento di Acireale del comando provinciale di Catania.
“Anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario. A nulla servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice. Paghiamo la carenza di organico degli uffici dell’ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione. Purtroppo i dati quest’anno sono allarmanti: 119 i morti nei primi 2 mesi dell’anno in Italia. La maggior parte degli incidenti avviene in aziende a conduzione familiare con meno di 5 dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare”. A dirlo è il segretario Territoriale Ugl Catania, Giovanni Musumeci.
“La notizia dell’ ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Catania ci rattrista e ci amareggia”. La Cgil di Catania partecipa al lutto della famiglia del giovane ascensorista che ha perso la vita mentre faceva onestamente il suo lavoro. “Non sono note le precise dinamiche dell’evento ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite – sottolineano gli esponenti del sindacato. Le proteste sindacali di queste settimane si sono concentrate proprio su questo concetto: ridurre a zero gli infortuni mortali non è solo possibile ma necessario. Qualcosa deve cambiare nell’ approccio aziendale e nei controlli. E deve avvenire subito” .