Circumetnea: le associazioni si mobilitano per evitarne la dismissione

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giugno sarà dismessa, senza nessuna informazione, la tratta della linea storica di superficie della Circumetnea compresa tra Catania Borgo e Paternò.

Negli ultimi 5 anni FCE (Ferrovia Circumetnea) ha soppresso oltre metà dei treni extraurbani e nell’ultimo bilancio ha già approvato ulteriori tagli per il 2024 ed altri ancora più drastici a partire dal 2026, mentre al Consiglio Comunale di Catania ha sostenuto l’esatto contrario.

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Nello stesso tempo è stato finanziato il potenziamento dell’infrastruttura con l’estensione della Metropolitana fino a Paternò, ed all’avvio dei lavori si procederà alla dismissione dei binari in superficie senza una data certa della ripresa del servizio.

È come svendere i gioielli di famiglia e togliere il pane di bocca ai propri figli pur di comprarsi una Ferrari a rate. Il progetto di “ammodernamento” è irrazionale ed il finanziamento è stato irregolare, gli scavi hanno già causato crolli e danni irreversibili ed ora minacciano anche un patrimonio inestimabile conosciuto e apprezzato a livello internazionale.

La stazione di Paternò verrà allontanata dal centro abitato, la stazione di Lineri sarà soppressa, la nuova infrastruttura sotterranea sarà incompatibile con quella attuale ed i treni provenienti da Randazzo non potranno più raggiungere Catania.

Troncare la Circumetnea a Paternò interrompe il percorso secolare della ferrovia intorno al vulcano e mortifica l’attrattività turistica ed economica dei comuni pedemontani lungo la linea. Va potenziata semmai la cadenza del servizio e ripristinate anche le corse domenicali e festive.

Incomprensibile – se si escludono malcelati fini di speculazione economica – la decisione di dismettere anticipatamente la linea storica all’avvio dei cantieri del secondo lotto (Misterbianco – Paternò), quando non si sa conosce neanche la data per l’avvio dei cantieri del primo lotto (Monte Po – Misterbianco).

I progetti inseriti nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile sono altri, e tra questi c’è anche una reale estensione dell’attuale linea per una vera metropolitana. Si fermi l’ennesima speculazione, si valorizzi il patrimonio storico e si investano i fondi nell’interesse collettivo.

Chiediamo quindi che sia debitamente valutata anche la  possibilità della salvaguardia e valorizzazione della ferrovia Circumetnea, con la manutenzione e l’ammodernamento effettivo della linea di superficie ed il potenziamento del servizio, contestualmente alla realizzazione di due nuove linee di metropolitana, o in alternativa il collegamento con l’hinterland nord – di gran lunga il più urgente e già in corso di studio per la fattibilità tecnico economica – così come previsto dal PUMS.

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