Autonomia differenziata, il resoconto dell’incontro avvenuto mercoledì 10 a Giarre

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Relazione magistrale della prof.ssa Melania Nucifora, storica dell’Università di Catania, con un excursus storico sull’autonomia regionale durante l’incontro sull’autonomia differenziata, di cui al disegno di legge approvato già al Senato. L’incontro, moderato da Lea Messina e da Nunziatina Spatafora, è stato organizzato a Giarre nel salone della parrocchia S. Francesco al Carmine dal Coordinamento delle Donne della zona ionico-etnea, congiuntamente alle associazioni: Storia Patria di Giarre – Articolo 1- L’Agorà – Cinecircolo L’Agorà – Clessidra. Il Coordinamento e le associazioni avvertono una preoccupazione generale sul futuro dei servizi erogati nella nostra Regione e in particolare dei servizi come asili nido, consultori e applicazione della legge 194/78, servizi in atto già carenti. È una preoccupazione non isolata: dai Vescovi della Sicilia alla Confindustria e da diversi autorevoli costituzionalisti proviene un allarme per l’unità della Nazione, che si attua anche con criteri unitari per la quantità e la qualità dei servizi sul territorio nazionale. Su questa urgente problematica la relazione introduttiva è stata affidata a Melania Nucifora che ha percorso in modo chiaro ed approfondito la parabola del regionalismo, cioè come sono state attuate le politiche di relazione tra il centro e la periferia d’Italia dal dopoguerra ad oggi. La relatrice ha individuato tre modelli di regionalismo: il primo dopo la guerra, definito democratico, che ha operato con strumenti, come la Cassa del Mezzogiorno, preposti a rendere coesa la nazione; il secondo modello, che si può definire di transizione, si configura a partire dagli anni settanta, segnati dall’attuazione delle regioni a Statuto ordinario. Gli anni settanta segnano anche un decennio di crisi industriale come sistema fordista. Il dibattito in quegli anni cominciò ad essere caratterizzato da chi sosteneva un approccio meridionalista tradizionale e da chi una profonda discontinuità di metodo. Nel frattempo gli istituti straordinari, come la Cassa del Mezzogiorno, venivano lentamente smantellati e politicizzati, il liberismo si affermava sempre più come orizzonte dei vari governi fino agli anni novanta. E proprio negli anni novanta la politica comunitaria stimola il protagonismo regionale, votato al reperimento delle risorse economiche. Negli anni novanta si rafforza “il nord” e tramonta il “Mezzogiorno” in una prospettiva sempre più competitiva ed egoistica, segnata nel 2001 dalla riforma del titolo V della Costituzione, fino alla confusa proposta di legge sull’autonomia differenziata, votata in Senato nel febbraio del 2024. In una sala attenta e affollata, anche da vari studenti tra cui quelli del liceo Classico e del CPIA, sono seguiti gli interventi, non solo quelli programmati, da parte di amministratori, di soggetti del mondo della scuola, della chiesa e dell’associazionismo: padre Nino Russo della Chiesa Madre di Giarre, prof.ssa Tiziana D’anna dirigente scolastica del Liceo Scientifico di Giarre, dott. Alfio Cosentino sindaco di Milo, dott.ssa Gabriella Leonardi giornalista, prof.ssa Pina Palella presidente provinciale ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, dott.ssa Agata Nolfo dell‘UDI, Unione Donne Italiane, di Catania, dott. Pennisi Sebastiano presidente Cittadinanza Attiva, Andrea Mille studente del movimento Nuove Voci, Elisa Torrisi già assessore del comune di Riposto, l’avvocato Carmelo D’urso già docente universitario e amministratore del comune di Riposto che ha insistito sulla conoscenza storica del problema attraverso, condividendo cioè l’impostazione dell‘iniziativa del Coordinamento. Tutti gli interventi sono stati all’insegna della preoccupazione per il futuro delle comunità del Sud, in particolare per le donne penalizzate per i carenti servizi a supporto del loro lavoro e per i giovani che non trovano lavoro. In conclusione la prof.ssa Melania Nucifora ha rilevato che rispetto alla riforma del titolo V della Costituzione, oggi c’è una diversa e maggiore attenzione, sia per le iniziative in atto sia per le agguerrite audizioni in Parlamento da parte di autorevoli costituzionalisti ed economisti. Il Coordinamento delle donne insieme alle altre associazioni produrrà un documento da consegnare alla Deputazione regionale e nazionale e da diffondere tra i cittadini nella zona ionico-etnea.

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