Sanità, due anni e due mesi di attesa per una visita medica: la denuncia di un lettore di Hashtag Sicilia

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Pubblichiamo, sotto espressa richiesta di un nostro lettore, la PEC ufficiale che rende nota un’annosa questione che lo coinvolge e che è esemplificativa dello stato attuale della sanità pubblica.

Mittente:
Carmelo DE MARCO
e.mail: carmele.demarco@postecert.it
Messina, 03.04.2024

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Al Direttore Sanitario dell’ A.S.P. nr. 5 – Regione Sicilia tramite Ufficio U.R.P. e.mail: urp@asp.messina.it
All’Assessore della Sanità della regione SICILIA dott. Ruggero Razza Piazza Ottavio Ziino, 24, 90145 Palermo (PA) e.mail: assessorato.salute@certmail.regione.sicilia.it e.mail ufficiocomunicazione.salute@certmail.regione.sicilia.it
Al Direttore Sanitario Del Policlinico Universitario di Messina dott. Giorgio Giulio Santonocito tramite – Ufficio protocollo e.mail: protocollo@pec.polime.it
All’ U.O.S.D. di Geriatria e.mail: osteoporosi@polime.it
Alle emittenti Radiotelevisive locali- regionali e nazionali – loro sedi Agli organi di informa) della carta stampata e on.line Ioro sedi- e, per conoscenza
Al medico curante Dott. GRIMALDI F.

S.P.M.
Ai Gentilissimi Sigg.ri/re, Dirigenti – Funzionari – Manager e Giornalisti

OGGETTO: Comunicazione di lungaggine temporale, “oltre il ragionevole buon senso” – per visita medica. Segnalazione di Buona e cattiva Sanità!

Mi chiamo Carmelo DE MARCO, sono un comune cittadino, che come tanti altri milioni di italiani, nei momenti di urgenza si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche, per usufruire di visite specialistiche ed eventuali cure mediche.

Racconto la mia esperienza di qualche giorno addietro, quando trovandomi all’interno del Policlinico Universitario di Messina “G. Martino”, ed esattamente in data 27/03/2024 dovendo effettuare una visita di controllo, sono stato cordialmente avvicinato da una dottoressa specializzanda, la quale mi informava di un progetto con finalità preventiva, relativamente all’opportunità di effettuare un esame presso il “Laboratorio di Minerologia Ossea”, allo scopo di verificare lo stato di salute del mio apparto osseo scheletrico e quindi anticipare per tempo il “rischio di fratture”. Alla breve esposizione, cordiale ed esaustiva, ritenendo lodevole tale progetto finalizzato a tutelare la salute dei singoli, accordavo il mio consenso scritto, effettuando l’esame rappresentatomi.

All’esito dell’esame in questione dalla lettura del referto, mi è stato consigliato dagli specialisti, di prenotare una “visita internistica per osteoporosi”, avendo riscontrato qualche discrasia tra i riferimenti standard ed il mio attuale stato di salute, non proprio ideale.

Dopo qualche giorno, rappresentando il fatto al mio medico curante, la cui presente è diretta per giusta e doverosa conoscenza, lo stesso ha redatto la relativa richiesta per consentirmi di effettuare la prenotazione della visita in argomento.

Orbene, in data 02 – aprile – 2024, ho telefonato all’utenza 0941.1898059 (numero unico di prenotazione) per richiedere una “visita internistica per osteoporosi”; dopo avere fornito le informazioni richieste all’operatore preposto alla registrazione delle prenotazioni ospedaliere, mi è stato fissato un appuntamento, in data 12 – giugno-2026.

Ebbene, la visita in questione è stata fissata a distanza di 2 (due) anni e 2 (due) mesi, dopo l’emissione della richiesta effettuata dal mio medico curante a seguito del consiglio datomi dalla dottoressa che mi ha convinto prima ad effettuare l’esame e successivamente a proseguire l’azione di prevenzione, con una visita specialistica di controllo.

A seguito di quanto sopra brevemente rappresentato, appare ovvio e scontato, che sarò costretto a dovere effettuare privatamente una visita medica specialistica se vorró “tutelare la mia salute, quale bene fondamentale primario”, salvo invece aspettare 2 (due) anni e 2 (due) mesi, e peggiorare la mia attuale condizione, vanificando cosi la meritoria azione preventiva posta alla base del mio controllo e la successiva visita specialistica consigliatami.

Con la presente, voglio solo segnalare l’ennesimo, ma purtroppo non ultimo caso, in cui un onesto cittadino, si ritrova a richiedere assistenza ad una sanità che non sempre aiuta, ad un apparato sanitario che nonostante gli sforzi di tanti e i sacrifici di molti, non riesce a dare quelle giuste e sacrosante risposte, di cui la collettività a gran voce chiede e pretende.

Concludo la mia segnalazione, nella consapevolezza dello sforzo quotidiano che in tanti si prodigano ad effettuare, dal personale infermieristico al personale amministrativo; della risaputa e cronica carenza di personale, alle vili ed ingiustificate aggressioni fisiche che subisce il personale medico e paramedico, all’interno delle corsie ospedaliere, durante il turno di servizio, a cui va la mia totale solidarietà.

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi di Legge, relativamente all’argomento in questione.

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