“All’ombra del castello di carte”, il nuovo romanzo di Mario Cunsolo edito dalla Algra Editrice con la prefazione della scrittrice Antonina Nocera, diventerà presto un piccolo gioiello del Cyberpunk del nuovo millennio, perché ha tutti gli ingredienti che ci si aspetta da questo suggestivo e prolifero sottogenere letterario: strapotere delle multinazionali, disastri ambientali, nuovi ordini sociali ed economici e quell’intreccio tipico alla Philip K. Dick (antesignano del Cyberpunk) che mette in crisi l’identità dei protagonisti, ponendo dubbi su ciò che è reale o meno. La storia si svolge verso la fine del XXI secolo a Etna City, futura megalopoli della Sicilia orientale il cui fulcro è identificabile con l’odierna Catania; il mondo che la circonda non è più quello di oggi: la maggior parte delle nazioni sono governatein maniera occulta da due grandi mega-corporazioni (la Yang Corporation e la Davenport Company) e una spaventosa crisi economica sembra aver bloccato il progresso tecnologico dell’umanità costringendo inoltre gli stati del mondo a istituire il Reddito da Gioco per evitare il completo collasso economico. Il Reddito da Gioco (ognuno di quelli previsti e legalizzati dallo stato) in questo mondo del futuro si aggiunge a quello da lavoro per dare modo allo stato di avere delle entrate nelle proprie casse, ma la conseguenza di questa nuova iniziativa sarà terribile. Il Morbo, infatti, sarà la nuova “peste” di fine secolo, una malattia della mente che gli studiosi asseriranno essere il peggioramento, l’estremizzazione grottesca, di quella che comunemente conosciamo come disturbo ossessivo da gioco d’azzardo, con in più, addirittura, la componente omicida che scaturisce nei soggetti che stanno perdendo somme di denaro durante una partita di gioco. In un questa terribile cornice, Etna City è ai primi posti nel mondo per numero di ammorbati, e il giocatore Rino Salvieri, che si aggira da tempo per le sue pericolose strade, sarà il protagonista di un’intricata vicenda che vedrà coinvolti una delle due grandi corporazioni, criminali di alto rango ed una strana élite di potere chiamata “Cavalieri del Gioco”. Un cocktail saporito, ben congeniato, quello di Cunsolo, che mischia noir, thriller e temi esistenzialisti, con quello sguardo attento ai sentimenti e alla psiche dei personaggi che rendono la lettura godibilissima, piena di colpi di scena. A tutto questo si aggiungono pennellate di sicilianità e in alcune pagine, così come ha evidenziato la scrittrice Antonina Nocera nella sua splendida prefazione, un certo sapore dostoevskiano che danno una grande valore aggiunto all’opera letteraria.
Nuovo libro per Mario Cunsolo, “All’ombra del castello di carte”
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