Con la tappa di oggi continua il nostro appuntamento con la rubrica “Appunti di Viaggio”, un tour nei borghi più caratteristici della Sicilia con il quale vi portiamo a conoscere le peculiarità, le eccellenze e i tratti distintivi dei nostri paesini.
Ed è proprio nella giornata odierna, che rappresenta l’inizio della Settimana Santa, che vi portiamo a Prizzi, un paesino che, come vedremo, possiede – tra le tante ricchezze e caratteristiche che lo contraddistinguono – anche una tradizione speciale che fa riferimento proprio alla Pasqua: il famoso Ballo dei Diavoli. Ma andiamo con ordine.
Le origini di Prizzi
Prizzi è un piccolo borgo di circa 4700 abitanti dell’entroterra Palermitano, che dall’alto dei suoi 1045 metri d’altitudine svetta sulla Valle del Sosio come una piccola bomboniera dal fascino antico.
A testimonianza del fatto che la zona occupata da Prizzi sia stata da sempre favorevole all’insediamento umano troviamo, sulla vicina Montagna dei Cavalli, i resti dell’antico villaggio di origini elime, poi ricostruito a centro abitato dal IV secolo a.C., conosciuto con il nome di Hippana.
Procedendo avanti nella storia possiamo far rilevare come la vera e propria fondazione del borgo per come lo conosciamo oggi risalga all’epoca Feudale (XII); tanto è vero che il paese mantiene tutt’ora un caratteristico impianto medioevale che si snoda in una fitta trama di vicoli, stradine tortuose e scalinate.
Le bellezze del borgo
Le bellezze principali di questo piccolo comune risiedono certamente nelle attrattive naturalistiche e storiche, come i paesaggi mozzafiato sulle colline dell’entroterra dell’isola, l’aria salubre e pulita, il magnifico Castello della Margana attorno al quale si articola il centro abitato.
E come non citare poi le tante chiese – tra le quali ricordiamo la Chiesa Madre che custodisce la statua di S.Giorgio, Patrono della cittadina, la Chiesa del Crocifisso in piazza dei Comizi, la piccola Chiesa Maria S.S. delle Grazie, che nascosta alla vista si mostra al visitatore al di sotto di una rupe – e i moderni murales che impreziosiscono la città.
Insomma, Prizzi si configura come una sorta di museo a cielo aperto dove l’antico si sposa con il moderno, in cui anche la tradizione del Ballo dei Diavoli – a cui abbiamo fatto cenno all’inizio dell’articolo – si inserisce come un altro patrimonio del paese, questa volta “immateriale”.
Come ci spiegherà nel corso del nostro appuntamento di questa sera anche il sindaco del paese, la professoressa Antonella Comparetto, si tratta di un rito tradizionale, a confine tra il sacro e il profano, che si svolge a Prizzi la domenica di Pasqua e rappresenta l’eterna lotta tra il Bene e il Male.
Per conoscere, vedere e approfondire tutte queste bellezze a cui abbiamo solo fatto cenno vi rimandiamo al nostro appuntamento video di questa sera, il dodicesimo della rubrica “Appunti di Viaggio”.
Non ci resta che darvi appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!