Recensioni di libri, riflessioni insieme agli autori delle opere, divulgazione culturale e informazione. Questo e molto altro nella nostra rubrica “Libriamoci”.
Nella puntata di oggi abbiamo avuto mondo di intervistare il professor Antonio Di Grado – scrittore, critico letterario, docente di Letteratura Italiana per quasi cinquant’anni presso l’Università degli Studi di Catania, direttore letterario della Fondazione Sciascia – in merito alla sua ultima pubblicazione “Il vangelo secondo Totò” – Claudiana Editrice.
Come avremo modo di scoprire durante la nostra chiacchierata quest’ultima opera del professor Di Grado è un saggio ricco di citazioni e di riflessioni, in cui ci sono presenti anche numerosi riferimenti culturali a grandi personaggi del mondo dello sport, delle arti e della letteratura; ma il cuore del libro è ovviamente, come si evince dal titolo, il personaggio di Totò, figura poliedrica del panorama culturale italiano, che qui viene esaminato con una chiave di lettura originale e insolita.
Infatti il professore Di Grado ci invita a considerare Totò non solo come il grande comico, attore, poeta e filantropo che tutti conosciamo, ma anche come un interprete drammatico del suo tempo, come un “alieno di cui non sappiamo nulla, come una marionetta che si snoda ed è capace di assumere le identità più diverse” e in linea generale una persona capace di moltiplicare la sua identità in una molteplicità di maschere, dalle più leggere alle più intense.
Per comprendere invece il riferimento al “Vangelo” presente nel titolo dobbiamo considerare come Totò si sia fatto portavoce di una sua particolare filosofia, di una sorta di spiritualità votata agli ultimi. Infatti, pur non essendo cattolico in modo tradizionale, Totò si inscrive in una devozione popolare tipica del Sud Italia, ricca di superstizioni e influenze politeistiche ma anche e soprattutto caratterizzata da un profondo legame con il popolo e da una spiccata sensibilità verso i bisogni dei più poveri.
“Il vangelo secondo Totò” ci invita quindi ad una riflessione più ampia sulla nostra società e sulla politica contemporanea. Il messaggio del principe De Curtis, secondo il professor Di Grado, è quello di ritornare al popolo, agli ultimi, ai reietti, per contrastare il degrado della politica e riscoprire l’importanza della solidarietà umana.
Per tutto questo, e molto altro ancora, non ci resta che darvi appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!