Sono stati scritti molti articoli e comunicati su San Berillo. A Palazzo De Gaetani conserviamo articoli sin dagli anni Cinquanta, quando le testate titolavano “Corso Sicilia, magnifico progetto da realizzare!” (La Sicilia, 30/08/1949) o “Il quartiere San Berillo sarà risanato” (Giornale dell’Isola, Cronache di Catania, 11/01/1951).
Negli anni, le notizie sul ‘degrado’ del quartiere si alternano a quelle che promuovono il recupero di San Berillo, con progetti a dir poco maestosi; tuttavia, a distanza di ottant’anni, sembra che poco sia stato effettivamente fatto. Anzi, lo sventramento realizzato oltre sessant’anni fa ha generato fratture urbane che ancora oggi non si sono rimarginate. Nel frattempo, a San Berillo, chi ci abita e chi ci lavora continua la sua quotidiana esistenza.
Abitanti, lavoratori e lavoratrici, operatori e operatrici, che in molti anni hanno cercato di colmare le lacune istituzionali, continuano a essere lasciati nel totale abbandono, poiché gli interessi privati, quelli più grandi, attraggono maggiore attenzione. Abbiamo più volte sollecitato l’Amministrazione per affrontare le condizioni di vulnerabilità sociale, ribadendo che l’urbanistica non riguarda solo volumetrie e partenariati pubblici-privati. Non deve solo preparare il terreno per l’azione e il finanziamento privato di interventi che il pubblico non può sostenere. L’urbanistica dovrebbe mirare a migliorare le condizioni di vita di chi abita nei quartieri, agendo nell’interesse pubblico. Innumerevoli volte gli abitanti del quartiere si sono riuniti per contrastare l’abbandono istituzionale e il degrado degli immobili lasciati in condizioni precarie dai proprietari. Le nostre segnalazioni e richieste relative alle questioni sociali sono rimaste ignorate per troppo tempo. Recentemente, insieme alle organizzazioni con cui collaboriamo, tra cui l’Osservatorio Urbano e il Laboratorio Politico, abbiamo nuovamente avanzato richieste per portare l’attenzione sulle problematiche di San Berillo, ma purtroppo, nessuna di queste richieste è stata ascoltata.
Oggi, tuttavia, chiediamo una cosa semplice e basilare che dovrebbe essere garantita in tutta la città: l’illuminazione pubblica. Da mesi ormai, segnaliamo con insistenza che intere porzioni di San Berillo sono completamente al buio, ma purtroppo, il problema persiste. Questa situazione crea notevoli criticità, compromettendo la qualità della vita di chi abita, di chi lavora e di chi semplicemente attraversa il quartiere.
Palazzo De Gaetani, la nostra sede, si trova proprio nel cuore del quartiere e grazie a cittadini, cittadine e a tutte le organizzazioni con cui collaboriamo, tenta di essere un presidio a San Berillo che offre supporto a chi vive in condizioni di marginalità. Le energie che abbiamo dedicato per ristrutturare il Palazzo e renderlo aperto al quartiere sono state immense, così come è oneroso provare a tenere aperto e accessibile lo spazio e offrire servizi di prossimità. Continuare a operare in un quartiere senza alcun tipo di supporto istituzionale è estremamente faticoso. In momenti come questi, sembra che la mancanza di azione da parte delle istituzioni richieda addirittura uno sforzo aggiuntivo e metta in discussione – ancora una volta – la dignità di chi vive e lavora in un quartiere privato di illuminazione pubblica.
In quali altri quartieri della città ci si permette di lasciare per mesi intere strade totalmente al buio?
Chiediamo un intervento immediato e risolutivo per ripristinare l’illuminazione pubblica, fondamentale per abitare San Berillo.