“Basta manganellate sulla Costituzione”: oggi a Catania manifestazione della Rete del NO all’Autonomia differenziata

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Sono le 9.15 di mattina, e in questo tranquillo sabato soleggiato circa un migliaio di persone munite di bandiere e striscioni si iniziano a riunire davanti alla Villa Bellini di Catania accompagnate dal ritmo dalle note di “bella ciao” e dei cori di protesta contro l’autonomia differenziata.

“Basta manganellate sulla Costituzione”: così recita lo striscione di testa del corteo, che si piazza quasi ironicamente sotto lo sguardo attonito della statua di Giuseppe Garibaldi.

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A mettere in luce ancor di più la distanza tra gli ideali del fautore dell’unità d’Italia e i possibili effetti dell’attuazione dell’autonomia differenziata è una delle frasi iniziali del volantino che viene distribuito a tutti i presenti: “Il Governo [con l’approvazione del ddl Calderoli n.d.r] ha così deciso di proseguire nella strada dello smembramento della nostra Repubblica“.

L’obiettivo della manifestazione è quindi quello di esternare questi concetti e al tempo stesso di sensibilizzare e mobilitare ulteriormente l’opinione pubblica, in modo tale da riuscire concretamente a bloccare – anche tramite un Referendum – l’attuazione di questo disegno di Legge, descritto testualmente come un “atto deleterio”.

Come vediamo concetti di questo tipo sono anche stati espressi dal Segretario della CGIL di Catania Carmelo De Caudo nel corso della nostra intervista.

Gli effetti dell’entrata in vigore dell’autonomia differenziata sono così riassunti dal dépliant dell’evento:

  • Aumenteranno diseguaglianze e divario sociale tra le regioni più ricche e quelle più povere d’Italia, lasciando che i loro destini dipendano dal proprio territorio
  • Si interverrà su 23 materie fondamentali, alcune vitali, come salute, istruzione, lavoro, welfare, mobilità, ambiente ecc…
  • Verrà attaccata la validità dei contratti nazionali di lavoro (CCNL), prefigurando il ritorno alle gabbie salariali
  • Ci saranno dei tagli nelle risorse finanziarie per il mezzogiorno, già abbondantemente ridotte negli ultimi 15 anni

A scendere in strada per sposare le idee e gli obiettivi portati avanti da questa manifestazione sono stati cittadini comuni, famiglie anche con bambini, persone attive nella vita sociale della città, esponenti di partiti, associazioni e sindacati – elencati nel dettaglio in calce all’articolo per facilitarne la leggibilità.

Noi di Hashtag Sicilia ci siamo immersi tra la folla e, prima che il corteo partisse alla volta della Prefettura, abbiamo raccolto diverse idee e testimonianze fornite appunto dal mondo della politica, dei sindacati e delle associazioni.

Tra le sigle che hanno aderito all’iniziativa annoveriamo: CGIL, Arci, Acli, Disoccupazione Zero, UDI, Auser, SUNIA, UDU, ANPI, Rete degli Studenti Medi, Koinè, Memoria e Futuro, Federconsumatori, Generazioni Future, Volere la luna, Rete Restiamo Umani (I Siciliani Giovani, Emergency, Amnesty International Gruppo 72 Catania ONG, Libera Catania, Città Insieme, Arbor – Unione per gli Invisibili, Chiesa Cristiana Evangelica Battista, Chiesa Evangelica Valdese, Paxchristi Catania, Mani Tese Sicilia, Comitato Librino Attivo, Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica per il Nord-Est della Sicilia, La Città Felice, Gruppo Territoriale Catania, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, COPE-Cooperazione Paesi Emergenti, CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Cooperativa Prospettiva, Circolo Teresa Mattei, Associazione Centro KOROS, Associazione di Promozione Sociale Difesa e Giustizia, Associazione Oltre Frontiere, Associazione Antimafia e legalità), Arci gay, Legambiente, Sinistra italiana, PD, M5S, Rifondazione comunista.

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