A parità di cure mediche, uomini e donne rispondono in maniera diversa. Grazie alla medicina di genere si tiene invece conto delle differenze tra uomini e donne, abbassando così il rischio di mortalità e migliorando l’efficacia dei trattamenti. Ma in Italia, e soprattutto in Sicilia, siamo ancora ben lungi da mettere in pratica la legge 3 del 2018 che prevede l’adozione del ‘Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere’.
Se ne parlerà giovedì 29 febbraio a partire dalle 9,30 (Sala Russo- via Crociferi 40), nel corso di “Una nuova sfida per il futuro. Dalla medicina di genere verso la medicina personalizzata”; duranti i lavori saranno divulgati i dati che metteranno a confronto, tra pazienti uomini e donne, gli esiti di alcune importanti malattie.
L’incontro pubblico è organizzato dallo Spi Cgil e dal Coordinamento donne dello stesso sindacato, con il patrocinio gratuito dell’ Ordine dei medici.
Introdurrà i lavori Carmelo De Caudo, segretario generale della CGIL Catania, mentre presiederà l’incontro Giuseppina Rotella, segretaria generale dello SPI CGIL Catania.
La relazione sarà affidata a Margherita Patti, segretaria SPI CGIL Catania e responsabile Politiche di genere del sindacato.
Concluderà Claudia Carlino, segretaria dello SPI CGIL nazionale. Intervengono Elisabetta Battaglia, consigliere dell’ Ordine dei Medici di Catania e Coordinatrice della Commissione OMCeO Catania; Anna AGOSTA, presidente dell’Associazione Thamaia onlus, Margherita Ferro, sindaca di Aci Catena, Maria Concetta Balistreri, segretaria generale SPI CGIL Sicilia.