CATANIA – Sono tanti gli spunti di riflessione emersi sabato durante la terza edizione dell’incontro “Sinergia Medica” organizzato dal Poliambulatorio Medisan con i suoi fondatori Cristian Fioriglio e Francesca Mirisciotti.
Un confronto che ha permesso di fare una importante analisi sul valore della sanità e su come devono interagire sistema pubblico, privato convenzionato e privato “puro”, così come è stato definito dallo stesso dottor Fioriglio durante il suo intervento in cui ha delineato l’attuale scenario e ha lanciato alcune proposte che sottolineano innanzitutto la necessità di svecchiare la professione, di fare spazio ai giovani che sempre di più sono costretti ad andare via dalla Sicilia e dall’Italia; e poi “occorre investire in attrezzature all’avanguardia e consentire ai pazienti di avere accesso anche alle semplici visite ambulatoriali senza dover aspettare mesi e a volte anni. Poiché però rimane sempre il grave problema delle liste d’attesa, si potrebbe ipotizzare un filtro sulla prima visita fatta dalle strutture territoriali autorizzate – come la Medisan – che smisterebbero a loro volta alle strutture ospedaliere e ai reparti specifici i pazienti, avvalendosi di una stretta collaborazione da parte del medico di famiglia dal quale parte l’indicazione e l’appropriatezza alla visita ambulatoriale”. Altra proposta per far si che i pazienti non rimangano incastrati nelle liste di attesa delle strutture convenzionate – poiché non possono permettersi di andare in una struttura a pagamento – sarebbe quella di utilizzare fiscalmente quel costo sostenuto per detrarlo in altri servizi pubblici; “oppure basterebbe sgravarlo con un codice da quel debito procapite annuo per la sanita pagato in tasse che si aggira intorno a 2000€ per ogni italiano” dice Fioriglio.
Proposte che il presidente dell’ordine dei medici di Catania Alfio Saggio ha sposato in pieno così come ha fatto il presidente regionale dell’ordine dei biologi Alessandro Pitruzzella.
“Confrontarsi con gli esperti del settore è importante perché non siamo tuttologi”, ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno che ha partecipato al confronto evidenziando come serve sempre lavorare per migliorare la sanità.
Sanità che è al centro anche dell’agenda del governo Meloni, ha fatto notare l’onorevole Francesco Ciancitto, componente della commissione sanità: “Fino al 2019 la sanità è stata oggetto di continui tagli: stiamo invertendo la rotta e dobbiamo ragionare sulle partnership con i privati per migliorare i servizi”.
Proprio alla politica, soprattutto regionale, la Medisan si è rivolta perché potrebbe dare vita a un decreto che preveda la ridistribuzione del budget da calcolare per territorio in modo equo in cui possono attingere tutte le strutture laddove si presenti il paziente munito di ricetta.
Questo sistema permetterebbe a tutti di fondersi in un concetto di sana concorrenza, che porterebbe ad un’altissima qualità del servizio destinato ai pazienti, riducendo a zero le lista di attesa. “Invece – ha detto Fioriglio – facendo come a tutt’oggi avviene, confinando i budget a univoche strutture, si alimenterebbero le liste di attesa perché tutti sarebbero costretti a rivolgersi in quella unica struttura che cosi si ingolfa”.
Insomma serve tutelare i cittadini, così come ribadito da Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons, che ha evidenziato come l’associazione dei consumatori da sempre si batte perché la sanità possa migliorare.
“Per salvare il sistema sanitario nazionale occorre questa sinergia pubblico-privato e ciò in parte avviene grazie a nuovo modello territoriale previsto dal PNRR: una sfida che però può creare un nuovo modello per i prossimi anni”, ha dichiarato Franco Luca dell’Asp di Catania.
Il presidente dell’ordine dei medici di Catania Alfio Saggio ha anche ritirato un premio a nome di tutti i medici e sanitari della provincia e che la Medisan ha voluto dedicare a tutti i sanitari per l’impegno che quotidianamente esprimono e per ricordare anche tutti i medici che sono morti contagiandosi per curare i malati durante la pandemia da covid.