“Palestina Libera”: questo il grido a cui si sono lasciate andare le circa duemila persone che ieri pomeriggio si sono riunite a manifestare lungo la via Etnea a Catania.
Presenti quasi tutte le associazioni di stampo progressista e la galassia dei partiti e dei movimenti di sinistra: Sinistra Italiana, Partito comunista dei lavoratori, Rifondazione comunista, Partito comunista italiano, Movimento per la Liberazione della Palestina, Restiamo umani, Arcigay, Anpi, associazione pro-Assange, 5/Stelle, Cobas, Uisb.
Assenti il PD, Cgil-CISL-Uil e, ovviamente, i partiti di governo e quelli di centro, che sono collocati all’opposizione del governo Meloni.
La novità del lungo serpentone, che si è sciolto dopo una breve assemblea in piazza Università, è stata la folta presenza di giovani (questa volta in larga maggioranza), di famiglie con al seguito anche bambini e la solidarietà di moltissimi catenesi che affollavano i marciapiedi di Via Etnea.
La manifestazione, che si è svolta pacificamente, è stata caratterizzata dal lancio di slogan contro Il governo israeliano e contro i governi dei paesi che sostengono Israele, in particolare gli Stati Uniti.
Il momento clou della protesta a sostegno dei palestinesi è stato quando all’altezza di piazza Stesicoro sono state bruciate le gigantografie di Biden e Netanyahu.
Ma facciamo parlare le immagini che sono più forti di qualsiasi parola.