Raggiunto un accordo sul contratto di cooperazione sociale che riguarda 400.000 lavoratori. L’intesa è stata firmata dai sindacati e dalle centrali cooperative sarà presentata ai lavoratori e agli organismi delle organizzazioni datoriali nelle prossime settimane.
“Abbiamo fatto un grande sforzo – hanno affermato Stefano Granata, Eleonora Vanni e Emanuele Monaci, rispettivamente di Federsolidarietà Confcooperative, Legacoop sociali e Agci imprese sociali – per la valorizzazione della cooperazione sociale, a partire da un giusto riconoscimento economico dei lavoratori. In questi anni si è reso evidente, anche nella recente pandemia, l’essenzialità delle professioni socio sanitarie e dell’inserimento lavorativo dei soggetti più fragili. Questa essenzialità adesso,deve essere realmente riconosciuta – hanno proseguito i presidenti delle centrali cooperative – dalle istituzioni, a partire dalle Regioni, con il riconoscimento di tariffe adeguate e di appalti economicamente appropriati, altrimenti non sarà possibile sostenere né questo contratto, né le cooperative e, di conseguenza, il reddito di soci e lavoratori”.
I punti salienti dell’ipotesi per il nuovo contratto
Gli elementi economici più significativi dell’ipotesi del nuovo contratto includono l’aspettativa di un aumento di 120 € mensili al livello C1, che sarà applicato agli altri livelli contrattuali, l’introduzione della quattordicesima mensilità al 50% dal gennaio 2025 e l’aumento dell’importo annuo per la sanità integrativa a 120 €. L’integrazione economica della maternità viene estesa al cento per cento, sempre valorizzando le socie e le lavoratrici; si tratta di un elemento aggiuntivo che qualifica l’intesa sul piano valoriale.
Nel nuovo contratto si potrà trovare anche risposta alla questione della lotta alle false imprese e al dumping salariale; e verrà reso giustizia all’impegno profuso da sindacati e cooperative per ottenere appalti e tariffe adeguati attraverso la creazione di un nuovo osservatorio sugli appalti e la definizione di una possibile gradualità più aderente alle realtà aziendali e il mancato riconoscimento degli aumenti contrattuali.
Per quanto riguarda la cooperazione sociale di inserimento lavorativo, vengono aggiunti nuovi profili professionali insieme an una definizione più coerente dei campi di applicazione. Ciò è stato fatto per rendere il dettato contrattuale sempre più aderente alle attività reali svolte dai soci.
Infine, troveranno soluzione il problema del tempo di vestizione e delle cosiddette notti passive, attraverso la riduzione dei prezzi del servizio.