In occasione del periodo natalizio i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa hanno intensificato i servizi a contrasto di ogni forma di abusivismo e contraffazione di prodotti non sicuri e nocivi per la salute dei consumatori.
In particolare, nel corso del monitoraggio dei social network e delle piattaforme digitali di vendita online, i Finanzieri del Gruppo di Siracusa hanno individuato due soggetti residenti in città i quali, in diretta su Internet, pubblicizzavano e distribuivano capi di abbigliamento e calzature di prestigiosi marchi nazionali ed esteri palesemente contraffatti e a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di mercato. In un’epoca dove i social la fanno da padrone, le Fiamme Gialle hanno dovuto adottare un approccio d’indagine differente e così, partendo dalla tradizionale esposizione della merce falsa lungo le strade, si è giunti a
identificare due persone che tra le tranquille e apparentemente sicure mura domestiche realizzavano dei veri e propri mercatini telematici durante i quali mostravano un ampio campionario di abiti di note case di moda italiane ed estere, prendevano gli ordini dei clienti e, pur di aumentare le condivisioni dei post, pianificavano un’estrazione a sorte che consentiva ai followers più attivi la vincita di giubbotti e scarpe.
Questa volta, però, tra i followers c’erano anche i Finanzieri di Siracusa che, ottenuto l’apposito decreto dalla Procura della Repubblica e atteso l’inizio della “diretta” giornaliera, hanno bussato alle porte dei soggetti
coinvolti i quali, con stupore e grande imbarazzo per essere stati colti in flagranza di reato, hanno immediatamente interrotto il collegamento tra l’incredulità degli acquirenti che assistevano all’evento streaming, nei cui riguardi saranno comunque effettuati i dovuti accertamenti. Le perquisizioni domiciliari consentivano di rinvenire e sottoporre a sequestro oltre 500 capi di abbigliamento contraffatti con la contestuale denuncia dei
responsabili all’Autorità Giudiziaria per violazione delle norme che tutelano il marchio d’impresa.
Il risultato di servizio conseguito è segno tangibile dell’impegno della Guardia di Finanza nel reprimere il fenomeno del mercato del falso, in un Paese che fa del made in Italy e dei suoi marchi di eccellenza un motivo di vanto a livello mondiale.
Tali fenomeni, oltre a costituire un freno alla crescita e allo sviluppo del sistema economico, sono spesso associati allo sfruttamento della manodopera, all’utilizzo di coloranti e materiali potenzialmente tossici e a gravi forme di evasione dei tributi, che generano consistenti profitti per la criminalità organizzata.
Vendita di capi contraffatti online, la Gdf interrompe la diretta web
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