Aurora e tramonto del cervello, la città di Catania ancora una volta al centro del dibattito scientifico

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Anche quest’anno fa nuovamente ritorno “Aurora e tramonto del cervello”: la serie di convegni che, già da diverso tempo, permette di riunire a Catania alcuni tra i più grandi esperti di neurologia e di medicina provenienti da tutta Italia.

Nella mattinata di oggi, lunedì 18 dicembre, si è svolto – presso l’aula Dusmet del Polo Garibaldi “Centro” di Piazza Santa Maria di Gesù n° 5 – proprio il primo dei due appuntamenti previsti in quest’ultima istanza dell’evento.

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Evento che, ricordiamo, è ancora una volta proposto e organizzato dall’’Arnas Garibaldi – in particolare è sostenuto dalla figura del dottor Nino Pavone, Primario emerito di Neurologia dell’azienda ospedaliera – in partnership con l’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano di Catania e con la collaborazione della clinica Neurologica dell’Università di Pisa.

Proprio il professore Pavone – insieme al collega e amico il dottor Gabriele Siciliano, Direttore della clinica neurologica di Pisa – ha spiegato ai nostri microfoni la vera essenza di questa serie di convegni.

Come si evince dalle parole dei professori Pavone e Siciliano gli argomenti trattati quest’oggi sono riusciti a far nuova luce su alcune scoperte scientifiche recenti e soprattutto su diverse possibili cure per le malattie neurologiche.

Ad esempio possiamo citare uno studio – introdotto alla platea dal dottor Diego Centonze, professore ordinario di Neurologia presso l’Università di Roma Tor Vergata – che suggerisce, una stimolazione magnetica del cervello come possibile trattamento per la Sclerosi Multipla. Inoltre il professor Centonze ha sottolineato, anche ai nostri microfoni, come si stia ipotizzando che possa esistere, da parte degli uomini, una maggiore predisposizione ad ammalarsi di sclerosi multipla.

Tra gli interventi di oggi possiamo anche citare la relazione del dottor Gino Volpi – che abbiamo anche avuto modo di intervistare a latere del convegno – il quale, con un parallelismo abbastanza concreto con il paradosso dell’uovo e della gallina, ha spiegato alcuni casi clinici reali di emorragie celebrali; e ha messo in luce l’importanza della collaborazione tra neurologi e cardiologi per pazienti affetti da Stroke.

Anche la dottoressa Erika Schirinzi, assegnista di ricerca clinica neurologica e referente per i trials clinici per le malattie neuromuscolare presso l’Università di Pisa, ha avuto modo di parlare ai nostri microfoni, e ci ha spiegato come gli effetti neurologici che la malattia del Covid ha avuto sui pazienti sono rimasti presenti anche nelle ondate successive del virus, diminuendo in intensità e anche da un punto di vista statistico.

Per avere una visione complessiva di tutti gli esperti che sono intervenuti in questa mattinata, ecco il programma completo:

Nella giornata di domani, martedì 19 dicembre, si terrà invece la seconda e ultima giornata di questa “due giorni” di “full immersion” nel mondo della medicina e della neurologia. Gli interventi previsti sono i seguenti:

 

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