Nato dalla penna di Giusy Scandurra, direttore UOC Oncologia Medica e dell’umanista Pina Travagliante con le foto del compianto Francesco Sciacca. Dedicato a Daniela Spampinato, prima presidente di ACTO Sicilia
Giovedì 30 novembre, ore 17
Museo Diocesano ( Via Etnea, 8) Catania
CATANIA – Dopo la mostra fotografica e il video-racconto, il progetto di sensibilizzazione di ACTO Sicilia (Alleanza contro il Tumore Ovarico) “CON.Tu.rbante”, solo perché mi piace”diventa un libro, edito da ALGRA Editore, nato dalla penna di Giusy Scandurra, oncologa e dall’umanista Pina Travagliante, dedicato a Daniela Spampinato, prima presidente di ACTO Sicilia.
La presentazione a Catania avverrà, domani, giovedì 30 novembre, ore 17, Museo Diocesano (via Etnea, 8). Intervengono: Anna Maria Motta presidente ACTO, Giuseppe Pappalardo, avvocato ed esperto in fotografia, Rosalba Calcagna, docente di Letteratura comparata e Teoria della letteratura, Pina Travagliante, ordinario di Storia del pensiero economico, Giusy Scandurra direttore UOC Oncologia Medica dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
Un libro dedicato a tutte le donne ACTO Sicilia ma che ne ricorda 10 in particolare, Albina dalla forza straordinaria, con il suo sorriso accattivante; Concita e Giovanna, belle e fiere; Silvia e Giovanna B, dolci e sognatrici. Miriam, sorridente e con lo sguardo lontano. Giusy,futura sposa. Rosaria, regina. Ivana, pronta a partire. Daniela, per lei tutto possibile da realizzare.
Una raccolta di 10 saggi, realizzata da chi ha curato il corpo e l’animadelle sue dieci protagoniste. A parlare sono anche le foto del compianto Francesco Sciacca, fotografo e regista, autore anche del video racconto e della mostra fotografica realizzate un anno e mezzo fa, l’ultimo regalo di Sciacca prima della prematura scomparsa, donato all’associazione. I suoi scatti hanno immortalato donne felici, principesse, non solo per un giorno, che sorridono ancora oggi guardando l’obiettivo. Il progetto “CON.Tu.rbante, solo perché mi piace”, che dà il titolo a questo libro, si pone l’obiettivo di liberare le donne che lottano contro il cancro da ogni forma di inibizione legata all’aspetto fisico che cambia quando si è sottoposti a terapie invasive, molto spesso devastanti sul piano psicologico, primo fra tutti la perdita dei capelli.
“CON.Tu.rbante, solo perché mi piace” è un gioco di parole: contro ciò che turba, a favore di quello che diventa conturbante e cioè alternativo. Così, grazie alla generosità dello stilista Marco Strano, da sempre vicino alle attività di sensibilizzazione dell’associazione ACTO Sicilia, sono nati una ventina di straordinari e preziosi turbanti ispirati e dedicati a tutte quelle donne che nel proprio percorso di vita si ritrovano a fare i conti non solo con una malattia subdola, ma anche con i pregiudizi, fossero anche solo gli sguardi fintamente distratti e compassionevoli. L’intero progetto è un omaggio alla vita, al divertimento, alla forza e alla gioia che le donne, seppur in un momento di difficoltà riescono ad esprimere, con semplicità e condivisone.
In copertina il sorriso di Daniela Spampinato, fondatrice di ACTO Sicilia, un’associazione di pazienti che si occupa di comunità. Con la sua forza e il suo entusiasmo, ha costruito una casa, un riparo, un punto di arrivo e di partenza sia per le donne che si trovano a vivere una malattia oncologica ma anche per tutte le famiglie.“Daniela è sempre presente nei discorsi di chi l’ha conosciuta e di chi non ne ha avuto la fortuna – ricorda Giusy Scandurra – Daniela non si stancava mai di parlare della sua esperienza affinché altre donne potessero prevenire le complicanze di una malattia oncologica”.
“La prevenzione è al centro delle attività di ACTO Sicilia – riprende Annamaria Motta, presidente ACTO Sicilia – Sono iniziative che utilizzano ogni linguaggio della comunicazione perché è fondamentale fare conoscere quanto più possibile il tumore ovarico, di cui ancora si parla troppo poco”.
In Sicilia ogni anno vengono diagnosticati 500 nuovi casi di cancro ovarico, 5000 in Italia e inoltre l’80% dei casi si diagnostica in fase avanzata o metastatica in cui è possibile curare la malattia ma non guarire. Prevenire significa arrivare anche ad una diagnosi precoce, attraverso controlli annuali. “Una visita ginecologica, un esame transvaginale ed accedere allo screening del tumore della cervice con l’esecuzione del PAP test – sottolinea il prof. Paolo Scollo, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Cannizzaro e Professore Ordinario dell’Università Kore di Enna – sono tutti controlli necessari che possono salvare una vita”. “E ribadiamo l’appello a non sottovalutare nessuna forma di sintomo, di disturbo – ricorda Annamaria Motta – tutte e donne devono imparare, sin da ragazzine a capire i messaggi che il proprio corpo manda”.