“Pelligra alza la voce, meritiamo di più“. I 17.225 del Massimino hanno parlato chiaro. Il Catania sta entrando in un pericoloso loop negativo che va ben al di sotto di quello che ci si aspettava ad inizio di stagione. L’Avellino vince 2-0 con le reti di Marconi al 9′ e di Gori al 70′, un successo storico per gli irpini che non vincevano sotto l’Etna dal 1948. A fine gara forte la contestazione delle due curve verso calciatori, allenatore e società.
Quarta sconfitta in campionato e terza al Massimino: l’Avellino batte il Catania di Tabbiani
Una botta davvero pesante per il Catania di Luca Tabbiani, sconfitto da un grande Avellino che passa al “Massimino” per 2-0. I biancoverdi vanno in gol con le reti di Michele Marconi su punizione al 9′ e di Gabriele Gori in contropiede al 70′ che mette l’ombrellino nel long drink. I rossazzurri hanno prodotto davvero troppo poco, soprattutto nel secondo tempo dove non c’è stato un minimo accenno di reazione o volontà di ribaltare il risultato.
Ghidotti di vere parate ne ha compiute due: il rigore parato a Chiricò al 27′ e la grande occasione avuta da Mazzotta sempre nel primo tempo. Per il resto poco o nulla. Le occasioni create sono davvero troppo poche. I biancoverdi sono stati molto più cinici e hanno saputo capitalizzare.
Catania, Tabbiani confermato ma la sua posizione inizia a vacillare
In caso di risultati negativi nel calcio a pagare è sempre l’allenatore. Nell’immediato post-gara sono iniziate a circolare le voci su un possibile esonero di Luca Tabbiani. Tra i sostituti la stampa locale ha citato il nome di Silvio Baldini, ex allenatore di Vincenzo Grella, Francesco Lodi e Mark Bresciano ad Empoli, e quello di Rolando Maran, mentore dello stesso Tabbiani ed allenatore rossazzurro in Serie A nel 2012-13.
Ma alla fine la società ha deciso di confermare l’allenatore ex Fiorenzuola. Sarà per i troppi impegni in calendario per il Catania? Quello che è certo è che col passare delle ore dopo la sconfitta contro l’Avellino Tabbiani resta al momento l’allenatore rossazzurro. Mercoledì gli etnei andranno al “Fanuzzi” ad affrontare il Brindisi di Ciro Danucci, oltre alle già due trasferte di campionato contro Potenza e Audace Cerignola.
Un silenzio che non fa bene
Adesso quello che si attende la piazza di Catania è una risposta chiara della società rossazzurra. E’ necessario fare il punto della situazione e ribadire alcuni concetti del club di Pelligra per fare chiarezza. Ieri i volti della dirigenza, con in capo il presidente italo-australiano, erano scuri e tristi.
Intervenire per mandare un segnale chiaro a tifosi, stampa ma anche a staff tecnico e calciatori. Il silenzio non aiuta la società e può essere d’aiuto per risollevare le sorti di una stagione che con il passare del tempo potrebbe essere sempre più compromessa. Questo “limbo” non paga. Adesso non si può più sbagliare perché il rischio è quello di mandare all’aria tutto quello che si è fatto di buono.