Primo Microcredito di Libertà in Italia.
Una donna vittima di violenza, protetta da un centro antiviolenza e assistita da un tutor, potrà aprire una lavanderia
stireria nel Lazio meridionale, costruendo un proprio futuro con un progetto valutato da esperti che le consente di acquisire la dipendenza economica e di completare il percorso di liberazione dalla violenza
domestica.
E’, infatti, stato deliberato a suo favore il primo Microcredito di libertà in Italia dell’importo di 50mila euro. E’ un microcredito imprenditoriale messo a disposizione in tutto il Paese da Fidimed,
intermediario finanziario nazionale 106 vigilato da Bankitalia di matrice confindustriale (che è stato il primo ad aderire a questa iniziativa sociale) e garantito da Mediocredito centrale.
Il prestito ha una durata di sette anni con tasso azzerato dall’intervento dell’Ente nazionale per il Microcredito, gestore di
questo progetto sociale del Dipartimento Pari opportunità in collaborazione con Caritas, Abi e Federcasse. Il microcredito
imprenditoriale interviene in favore di donne vittime di violenza protette da centri antiviolenza in case rifugio e che, assistite da un tutor, presentano un progetto per avviare una propria impresa.
A darne notizia è stato Marco Paoluzi, Responsabile coordinatore dell’area Credito e Banche dell’Ente nazionale per il Microcredito intervenuto all’inaugurazione della sede romana di Fidimed, nel cuore
della Capitale, in via XX Settembre, 89, a pochi passi dal ministero dell’Economia, da Bankitalia e dal Quirinale, con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni,
delle banche, del mondo imprenditoriale e delle professioni.
“La misura del microcredito imprenditoriale sta andando molto bene, abbiamo ricevuto numerose domande che stiamo valutando – ha riferito Paoluzi – e questo grazie alla tempestiva candidatura di Fidimed che ci
consente di erogare in tutto il Paese. La dipendenza economica è la base che costringe le vittime a rassegnarsi alla sottomissione. Noi offriamo loro la possibilità di costruire un futuro libero da dipendenze, con un progetto fatto bene, garantito e con dei tutor che assistono le
neoimprenditrici durante l’intero percorso. Questa misura è anche un forte stimolo all’occupazione: infatti, per ogni microimpresa che nasce si creano 2,3 posti di lavoro, compreso quello dell’imprenditrice”.
Fabio Montesano, A.d. di Fidimed, ha commentato: “Con l’apertura a Roma
completiamo il programma di espansione nazionale di Fidimed previsto
quest’anno. Ma non finisce qui, perché il nostro piano industriale
prevede nel 2024 ulteriori aperture. Infatti, mentre il sistema bancario
chiude sportelli, noi inauguriamo nuove sedi per rafforzare il nostro
ruolo sociale che è quello di essere al fianco delle imprese nel loro
territorio e di sostenerle in questo momento di difficoltà, con prodotti
veloci e in grado di soddisfare ogni esigenza. Il ‘Microcredito di
libertà’, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, ha un forte impatto sociale perché permette alle donne di
emanciparsi dalla violenza grazie al sostegno finanziario ad un progetto
costruito insieme a noi. Ma col microcredito ci rivolgiamo anche alle
startup e ai giovani che vogliano avviare un’attività imprenditoriale o
professionale per rivitalizzare i centri storici”.
Per Giuseppe Pignatelli, responsabile Divisione Imprese di Banca
Progetto, “l’esperienza del finanziamento in pool tra una Banca come la
nostra e un confidi come Fidimed è unica nel mercato finanziario
nazionale, ci ha permesso di raggiungere anche il segmento delle micro e
piccole imprese nel quale non eravamo specializzati e ha dato ottimi
risultati che ci consentono di guardare al futuro con ottimismo, tant’è
che il progetto ‘Easy Plus’ ha ottenuto il premio nazionale ‘Imprese
vincenti’ di Confindustria”.
Giancarlo Abete, vicepresidente di Federconfidi, ritiene che “l’apertura
di Fidimed a Roma sia un punto di arrivo e un punto di partenza, perché
giungere nella Capitale dopo le presenze in Sicilia, Novara, Napoli,
Bari e Milano, dimostra che c’è un progetto organico di crescita che non
solo copre vuoti sul territorio lasciati dal sistema bancario per
mantenere il contatto fisico e l’interfaccia con l’imprenditore, ma
anche stimola l’intero settore dei confidi a sviluppare una
trasformazione nella direzione di meglio interpretare le esigenze degli
imprenditori attraverso una rete commerciale sempre più diffusa e
capillare”.
Infine, Andrea Miccio, responsabile direzione Finanza d’impresa di Banca
del Fucino, ha annunciato: “Con Fidimed, con cui collaboriamo per la
finanza agevolata, abbiamo istituito un nuovo servizio capace di
informare e accompagnare le imprese verso tutte le opportunità di
finanza agevolata. Con Fidimed abbiamo cominciato in Sicilia, dove è
attivo un bando per sostenere le Pmi che fanno investimenti sostenibili
4.0”.
Microcredito di libertà, assegnato il primo a donna vittima di violenza
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