"Punto Nascita di Avola non sicuro", interrogazione in Senato

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Il Punto Nascita dell’ospedale Di Maria di Avola, in provincia di Siracusa “non è sicuro”.
L’allarme è partito nei giorni scorsi da un gruppo di nove medici ospedalieri, che in una nota inviata alla direzione dell’Asp, hanno chiesto soluzioni. Il problema riguarderebbe soprattutto il servizio Stern per le emergenze neonatali. Si tratta del Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale, ovvero il trasferimento immediato di un neonato che necessita di cure intensive presso un ospedale di livello superiore, anche nel caso di partorienti. Dal punto nascita di Avola, qualora vi fosse un emergenza, i neonati andrebbero trasferiti al San Marco di Catania ma il servizio non sarebbe efficiente, stando alla denuncia dei nove medici firmatari del documento.
La vicenda è adesso approdata in Senato, con la presentazione di un’interrogazione firmata da Antonio Nicita, Annamaria Furlan e Vincenza Rando del Pd. “La struttura ospedaliera non ha la terapia intensiva -si legge nell’interrogazione- ed è, pertanto, obbligata ad avere il servizio STEN, come è stato denunciato con una lettera firmata da diversi medici ospedalieri e trasmessa all’azienda sanitaria territorialmente competente. Nella lettera, secondo quanto riportato, i medici denunciano che la mancanza del servizio di trasporto di emergenza neonatale “esporrebbe i neonati ad un elevato rischio e costringerebbe i medici in servizio a eseguire procedure che non rientrano nelle loro competenze, come il trasferimento di un neonato nelle unità di terapia intensiva neonatale (Utin)”, con il rischio di causare “risvolti medico legali gravissimi in caso di eventi avversi”.
Al Ministero della Salute si chiede “iniziative intenda adottare per “risolvere le criticità esposte, al fine di garantire la piena tutela del fondamentale diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione e lo svolgimento delle procedure, da parte del personale medico, in sicurezza”.
Le regioni sono chiamate a provvedere al trasferimento della gravida (STAM) laddove si verifichino condizioni o patologie materne e/o fetali che richiedano, in situazioni di non emergenza, l’invio ad unità di II livello, a garantire il trasferimento a struttura di II livello delle gravide per le quali si preveda che il nascituro abbisogni di terapie intensive, salvo le situazioni di emergenza nelle quali ciò non sia possibile e per le quali deve essere attivato con tempestività lo STEN.
Secondo l’elenco aggiornato a dicembre 2020 degli Sten operanti in Italia-concludono i senatori Pd- la Sicilia dispose di una dotazione di 4 punti nascita che ne sono dotati”.

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