CATANIA – Fresco vincitore a Etnabook, incontriamo Federico Bianca che con il suo esordio narrativo – “Riscatto”, pubblicato per i tipi di Felici Edizioni – sta riscuotendo parecchio successo.
Riscatto è il tuo esordio narrativo: come nasce questo libro?
Dopo avere scritto un breve romanzo, non riuscivo a trovare un editore, avevo ricevuto diversi rifiuti. Mi è quindi venuta l’idea di tentare la strada della pubblicazione dei miei racconti, alcuni dei quali erano apparsi su antologie nazionali e avevano vinto concorsi. Riscatto nasce come piano B!
Nel tuo libro vari racconti brevi: c’è uno a cui sei più legato?
Sono legato a diversi racconti: “Sole a picco”, un piccolo horror alla luce del sole siculo, che riscuote sempre apprezzamenti in occasione di presentazioni e letture pubbliche; “Una musica nella notte”, il mio primo racconto pubblicato e che contiene elementi noir cui tengo; “Una chiamata d’emergenza”, per la rappresentazione “dal di dentro” della vecchia Hollywood; Lo stilita, un atto d’amore verso la grande stagione della letteratura russa; “Confessione”, ambientato nella Sicilia drammatica dei nostri maestri Brancati e Sciascia e, ovviamente, “Riscatto”, che dà il titolo all’intera raccolta, che considero un piccolo western urbano e che contiene, forse, la chiave di lettura del libro.
Perché la scelta dei racconti brevi?
Inizialmente, la scelta è legata ai limiti di battute imposte dalla partecipazione ai concorsi. Poi mi è venuto naturale uniformarmi a questa forma anche per i racconti che non erano destinati alla pubblicazione. Il racconto breve impone ritmo, essenzialità, dettagli da curare, è una sfida per chi li scrive.
Un anno intenso da quando è stato pubblicato il libro. Consideri Etnabook, e il premio ricevuto, un nuovo punto di partenza per il tuo libro?
Mi auguro proprio di sì! È un bellissimo e del tutto inaspettato riconoscimento, da dedicare alla mia famiglia e a tutti gli amici che mi hanno aiutato. Come direbbe uno di loro, cerchiamo adesso il riscatto di “Riscatto”!
Potrebbero i racconti diventare materia importante per la trasposizione cinematografica?
Sarebbe un sogno! Del resto, si può cominciare anche con misure ridotte, con un corto, che, a ben vedere, è un racconto breve cinematografico!