A Catania la partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale è una realtà: nel consiglio d’amministrazione del Teatro Massimo Bellini, appena insediato, siede anche Antonio D’Amico, dirigente sindacale della Fistel Cisl, eletto in rappresentanza dei lavoratori.
Si tratta, secondo il sindacato, di una rilevante innovazione nei rapporti tra un’azienda, ancorché pubblica, e i propri lavoratori e anticipa quanto auspicato e sostenuto dalla Cisl e dal suo leader Gigi Sbarra, impegnati nella campagna di raccolta delle firme per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare “La Partecipazione al Lavoro”.
Con lo slogan “Aggiungi un posto al tavolo”, la mobilitazione della Cisl vuole che vengano potenziati i meccanismi di partecipazione attiva dei lavoratori all’interno delle imprese in modo da realizzare il dettato costituzionale dell’articolo 46 in cui si riconosce “il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.
Nel capoluogo etneo, sabato 14 ottobre, dalle 10, in piazza Università, si terrà una ulteriore tappa del tour: uno stand, con la collaborazione della FNP Pensionati Cisl e dei servizi Caf e Inas, raccoglierà le firme dei cittadini e fornirà informazioni sull’iniziativa.
«Se ci fosse già stata la legge, affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Antonio D’Amico dirigente della Fistel catanese e dipendente del Teatro – in questi anni avremmo avuto più controllo gestionale, qualità e stabilità del lavoro, meno delocalizzazioni, più produttività, maggiore controllo sulla sicurezza, innovazione e crescita».
«La partecipazione dei lavoratori nelle aziende è dunque un segno di corresponsabilità e una grande opportunità che raccoglie tutte le grandi sfide di questo tempo. Vogliamo sostenere la partecipazione incentivando la contrattazione, dando protagonismo al mondo del lavoro e dell’impresa nella costruzione della coesione e della crescita della comunità locale, regionale e nazionale, perché Il lavoro non può essere ridotto a mera merce di scambio. La Costituzione gli attribuisce una dimensione etica entro cui si sviluppa un percorso di crescita personale che costruisce identità, dignità, rappresentanza sociale».
«A Catania – ha dichiarato Sbarra – sperimenteremo come la partecipazione è la chiave per affrontare le grandi questioni deflagrate negli ultimi anni: incrementare salari e produttività; promuovere investimenti produttivi sul territorio; accrescere qualità dell’occupazione, formazione, ricerca, sicurezza».