“Ci allarma molto il calo dei consumi delle famiglie registrato dall’Istat ad agosto”. A sottolinearlo la CNA in un comunicato stampa.
“Su base annua – sottolinea la nota – si continua a spendere di più per comprare di meno in maniera crescente: nell’arco di dodici mesi la spesa in valore è salita del 2,4%, in volume è calata del 4,1%. L’ombra lunga dell’inflazione si stende sul potere d’acquisto degli italiani e di conseguenza sullo stato di salute delle imprese. I dati dell’Istat rivelano che le famiglie italiane stanno erodendo i risparmi per conservare il potere d’acquisto ma senza riuscirci, come dimostrano i dati odierni sulle vendite al dettaglio. Numeri questi che si stanno riverberando sulle imprese e potrebbero condurre a una crisi diffusa del sistema imprenditoriale, a partire dai piccoli esercizi commerciali e delle imprese di servizi”.
“Chiediamo allora al governo e alle forze politiche – si legge nel comunicato – di inserire nella prossima manovra provvedimenti a sostegno di consumi e investimenti in grado di innescare una inversione di tendenza o perlomeno fermare questa spirale negativa. I consumi rappresentano circa il 60% del prodotto interno lordo e il loro andamento potrebbe avere conseguenze pesanti per la ripresa dell’Italia. Sicuramente va evitato, inoltre, un nuovo aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea a fine ottobre così come gli istituti di credito nazionali a loro volta dovrebbero, pur rispettando le regole di prudenza, abbandonare la sorta di rigorismo nei confronti di artigiani, micro e piccole imprese che sembra caratterizzarle”.