Al via i lavori del coordinamento regionale scuola del Pd.
Al centro dell’approfondimento tornano temi che rimangono irrisolti. Prime fra tutte le difficoltà relative all’edilizia scolastica; la mancata partenza delle attività relative alla Fascia di età 0-6; le carenze che attanagliano il mondo della disabilità e dell’inclusione anche in ordine agli assistenti per l’autonomia e comunicazione; la necessità della presenza dello psicologo scolastico nelle scuole come figura stabile; la mancata definizione delle opportunità professionali che possono essere rappresentate dalla riforma dei tecnici e professionali oltre che dagli Its Academy.
Ma si affacciano anche nuovi problemi che destano non poche preoccupazioni come il futuro scenario del dimensionamento scolastico. Con l’ultima legge di bilancio il governo nazionale vuole accorpare gli istituti, col solo obiettivo di risparmiare risorse, riducendo il numero dei dirigenti, dei direttori dei servizi generali e amministrativo-contabili e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Tutto ciò inficia e peggiora la qualità dell’offerta formativa creando un sistema che è distante anni luce dall’idea di istruzione come “bene comune” e da un’idea di scuola che sia in grado di adempiere al dettato costituzionale e di garantire una formazione di qualità per tutti.
Senza contare che in una regione come la Sicilia la nuova previsione normativa rischia di generare un fenomeno che vedrà sparire almeno 100 istituzioni scolastiche, deprivando ulteriormente i territori più piccoli degli ultimi avamposti che rappresentano l’autorità dello Stato.
Ancor peggiore appare il disegno di legge sull’Autonomia differenziata che, rivedendo le competenze delle regioni, rischia di incrementare ancor di più i divari territoriali sugli apprendimenti, oltre a produrre notevoli discriminazioni sui lavoratori.
Ma al centro dell’interesse dei lavori del coordinamento non vi sono solo i problemi ma anche le opportunità, come la centralità degli studenti ed il loro ruolo attivo nel mondo della scuola, un ruolo che va accompagnato in un percorso di crescita culturale e di pensiero critico e che non può certo essere solo oggetto di “inasprimenti di voti di condotta”, come vuol prevedere il governo Meloni.
Questi e molti altri i temi che il coordinamento sente la necessità di affrontare, essendo presente nei territori e aprendo interlocuzioni con gli Enti locali e con i responsabili regionali e nazionali del Pd.
Di concerto con i dipartimenti provinciali la prima tappa sarà certamente la redazione di un manifesto programmatico che ponga al centro della riflessione problemi ma anche scenari di risoluzione oltre ad evidenziare l’assoluta mancanza di visione delle politiche messe in atto fino ad ora dal governo regionale e nazionale.