“L’audizione in commissione Antimafia dell’avvocato Fabio Trizzino, legale dei figli del giudice Borsellino e di Lucia Borsellino è l’inizio di un percorso nuovo, da battere e approfondire per comprendere le radici delle stragi”.
Questo il commento del senatore Salvo Sallemi di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Nazionale Antimafia a margine dell’audizione di ieri.
L’avvocato Trizzino ha focalizzato il proprio intervento, nella parte iniziale, all’isolamento vissuto dal magistrato ucciso dalla Mafia nella strade di via d’Amelio, nello svolgimento della propria attività, nel proprio ufficio, in un palazzo di giustizia che- ha spiegato il legale- non lo faceva sentire a proprio agio e in cui “venne umiliato”.
L’idea che trapela è che possa non essere stato fornito tutto il materiale disponibile, tutte le prove testimoniali che avrebbero potuto condurre ad elementi indispensabili per comprendere il contesto in cui Borsellino operava. Di questo i familiari sono convinti e per questo tentano adesso un’altra strada ancora. L’obiettivo che la famiglia dichiara di avere è quello di avere la possibilità di ricostruire una verità completa. Che Borsellino e Giovanni Falcone non ebbero vita facile in diversi frangenti, nell’ambito dello svolgimento del loro lavoro e delle inchieste di cui si occupavano non è di certo cosa nuove. Lo stesso Borsellino definì il suo ufficio “un nido di vipere” .
“Le audizioni-spiega Sallemi- continueranno per andare a fondo, per andare oltre ricostruzioni complottistiche e mai provate, per rendere giustizia agli eroi che hanno perso la vita nella lotta alla mafia. La presidenza della Commissione ci ha fornito un input importante e con passione e vigoria andremo a fondo.
“Ringrazio il presidente della Commissione, l’onorevole Chiara Colosimo-conclude l’esponente di Fratelli d’Italia- per la determinazione nel cercare la verità sulle stragi aprendo un nuovo capitolo che si focalizza sul dossier mafia-appalti e sull’essere, esso stesso, un possibile movente delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Si tratta di un movente confermato già in alcune sentenze e oggi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare l’avvocato Trizzino e Lucia Borsellino: due voci autorevoli che hanno già fornito un contributo importante alla conoscenza di fatti e ricostruzioni storiche”.