Buona sera e ben ritrovati nella rubrica di Hasthag Sicilia “ Comu veni si cunta “.
Confesso che non riesco a capire perché non si riesca a fermare o quantomeno ad arginare l’assassinio di tantissime donne da parte di uomini, carnefici e vittime di una sub cultura predatoria intrinseca al pensiero dominante .
Sarò ingenuo, ma penso che questa strage si possa e si debba fermare adottando urgentemente e contestualmente tre misure: la protezione a trecentosessanta gradi delle vittime che segnalano e/o denunciano di aver subito minacce e violenza, la procedibilità d’ufficio per questo tipo di reato e l’adozione del braccialetto elettronico.
Comunque su questa questione non aggiungo altro, questa sera mi occuperò, invece, di qualcosa di più leggero, di meno angosciante, mi occuperò di una rivelazione che mi ha fatto qualche giorno fa una mia amica; la rivelazione è questa: i regali che fanno tantissime madri e tantissime zie a figlie e nipoti non sono più l’iPhone di ultima generazione, la collana, la borsetta o il vestito griffato, ma un intervento di chirurgia estetica e/o di chirurgia plastica.
Di fronte a questa rivelazione ho obiettato che questo tipo di regalo potevano permetterselo solo una sparuta minoranza, le classi più ricche o comunque le famiglie molto agiate.
A questa mia obiezione la mia amica ha rintuzzato dicendo: “No caro mio, questo fenomeno riguarda quasi tutte le classi sociali ad eccezione, ovviamente, delle famiglie indigenti,dei poveri, di chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena e di chi non riesce a comprare neppure il latte ai propri figli”.
Deciso a saperne di più incalzo la mia interlocutrice chiedendo: “Ma come fa una impiegata che porta a casa uno stipendio modesto che spesso non supera 1.500 euro o non raggiunge neppure le 2 mila euro nette al mese a sobbarcarsi il costo di un intervento di chirurgia estetica o plastica per sistemare il naso, il mento, la bocca, il seno o per alzare addirittura il di dietro ?
La mia amica senza scomporsi mi risponde : “Semplice, chiedendo un prestito a una delle tante finanziarie che ci sono sul mercato, spesso suggerite dagli stessi professionisti chiamati a fare questo tipo di interventi”.
Ma il mio stupore raggiunge il culmine quando la mia amica a una mia precisa domanda se sono le figlie a pretendere quel tipo di regalo di compleanno dalle mamme e dalle zie, mi risponde: “Non sempre amico mio, spesso sono le stesse mamme a suggerire di aggiustare il naso, la bocca, il mento, a rimpicciolire il seno, ad arrotondare e/o ad abbassare il di dietro” .
Di fronte a un fenomeno come questo, che mi ha a dir poco sconvolto, faccio due considerazioni .
La prima : io ho sempre pensato che le mamme e le zie vedessero le proprie figlie e nipote come le loro regine, le loro principesse, come le persone più belle del mondo . Ma di fronte a questo tipo di suggerimenti sul regalo di compleanno da fare da parte di tantissime mamme e di tantissime zie mi chiedo: è ancora così ?
A voi la risposta.
La seconda considerazione è questa : l’Italia, come ho avuto modo di dire in una puntata precedente , ha raggiunto il primato mondiale per numero di persone tatuate , scalzando dalla vetta addirittura gli Stati Uniti e la Svezia che si sono dovuti accontentare del secondo e del terzo posto.
Si, l’Italia ha quasi il 50 per cento della popolazione che sfoggia sul corpo, sulle braccia, sulle gambe , sul petto, dietro la nuca e in altri posti su cui è meglio tacere un disegno o una frase, a colori o in bianco e nero; e pare che stia per raggiungere un altro primato mondiale, quello delle persone che si sono pentite di essersi tatuate e vogliono cancellare quei disegni e quelle frasi, che per farseli stampare sono costati loro centinaia se non addirittura migliaia di euro.
Poiché non penso che l’Italia abbia bisogno di questo tipo di primati non mi sembra il caso per queste cose di gioire o di cantar vittoria.
Comunque, per quando mi riguarda, io canterò vittoria solo quanto l’Italia lascerà l’ultimo posto delle classifiche europee che occupa attualmente per numero di giovani laureati che non trovano lavoro nella propria terra ; per numero di donne occupate che in Europa ci vede collocati all’ultimo posto ; per numero di morti sul lavoro ( una ferita sociale che purtroppo sembra destinata a non finire mai ).
Basti pensare che negli ultimi giorni sono morti sul lavoro cinque persone, tre sono morti in una polveriera che nel tempo né aveva uccisi altri quattro.
Rispetto a questa scia di sangue qualcuno dirà: fatalità.
Certo è fatale che un sistema, in democrazia come in dittatura, abbia come obiettivo non il miglioramento della condizione umana ma il valore che se ne può trarre.
Di conseguenza però quando si afferma questa logica il lavoro diventa semplicemente forza-lavoro, vale a dire una merce come le altre e in quanto merce resta deperibile, sostituibile e quindi sacrificabile.
E questo non mi piace assolutamente anche perché pensando alle vittime di femminicidio e alle vittime del lavoro non vorrei che si affermasse una sorta di logica usa e getta,.
Siano operai o donne.
Una logica assolutamente inaccettabile per un Paese civile e avanzato come è l’Italia.
Su tutto questo e su altro parleremo questa sera alle ore 20.00. Seguite la diretta sul nostro canale Facebook, su Youtube e sugli altri nostri canali social.