“Abbiamo rivendicato diritti. Salute, lavoro, sicurezza, infrastrutture… Per tutta risposta, però, dalla Regione arriva un fritto misto di silenzi e vuote promesse. L’ultima: la formula magica per il taglio delle liste di attesa in Sanità!”.
Per la segretaria generale Luisella Lionti, che nella giornata di ieri a Palermo ha riunito l’Esecutivo regionale della Uil, esiste una vera e propria “Vertenza-Sicilia”. Nel corso del suo intervento, presente il gruppo dirigente isolano del “Sindacato delle Persone”, Luisella Lionti ha innanzitutto “ringraziato donne e uomini della Uil protagonisti della recente, bellissima, mobilitazione nei nove capoluoghi dove abbiamo chiesto rispetto per la vita di chi lavora”.
“Incidenti, infortuni, morti nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche – ha aggiunto l’esponente sindacale – si ripetono con una frequenza inquietante. I numeri di una strage. È troppo, allora, se insistiamo in questi mesi di caldo-killer nel sollecitare al presidente della Regione un’ordinanza per salvaguardare in orari di punta chi svolge attività a rischio?!”.
Luisella Lionti ha anche affrontato la “questione-Sanità”, dicendo fra l’altro: “Continuiamo a sgolarci per ricordare che sempre più siciliani, lavoratori e pensionati, stanno rinunciando sotto il peso della crisi a farmaci e visite specialistiche, ma le nostre proposte di investimenti in medicina territoriale e servizi ospedalieri vengono ignorate”. “Curarsi significa affrontare la tragica alternativa tra aspettare tempi lunghi, spesso fatali, o imbarcarsi nei viaggi della speranza. Sempre meno, però, sono quelli che possono permettersi questi viaggi. E sempre più la Sanità diventa un lusso per pochi!”.
La segretaria generale della Uil s’è anche soffermata sul “diritto negato alla mobilità, tra infrastrutture che non ci sono o sono troppo malmesse per potersi davvero definire tali”. “Questa è l’estate dell’inferno siciliano dei trasporti e delle reti energetiche. Il frutto di un disinvestimento lungo decenni. Più che nel profondo Sud, siamo allo Sprofondo-Sud. A noi non basta che si faccia il Ponte sullo Stretto. Pretendiamo anche strade, autostrade, ferrovie, porti e ahinoi! aeroporti che ci assicurino pari opportunità e dignità rispetto alle altre regioni d’Italia e d’Europa. Chiediamo troppo?”.