La Filctem Cgil di Catania, unitamente alla Cgil di Catania, denunciano da anni lo stato di insufficienza degli impianti elettrici in città e nei comuni limitrofi.
I disservizi si presentano puntualmente ogni anno. Per questo il sindacato dei lavoratori dell’energia, sostiene che “non si doveva arrivare a questo collasso. Da parte di ENEL viene utilizzato l’alibi dello stato di emergenza in relazione a “eventi eccezionali”. Ma questi erano stati previsti con sufficiente anticipo”.
Per il segretario generale Jerry Magno e il responsabile del comparto, Fabrizio Frixa, e il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, “le vaste aree soggette a continui disservizi, con blackout prolungati di gruppi di cabine per i guasti sulla rete media tensione e le numerose interruzioni sulla rete bassa tensione, a causa degli inevitabili, quanto prevedibili, sovraccarichi, stanno lasciando al buio e di conseguenza senza acqua, migliaia di famiglie ogni giorno”.
Continuano i rappresentanti sindacali: “L’azienda oggi si dichiara preparata, grazie all’intervento di gruppi elettrogeni (Power Station) e la attivazione delle Task Force nel tentativo di impressionare l’opinione pubblica con termini dal sapore tecnologico e celare così le proprie gravi deficienze organizzative. In realtà, la carenza di manutenzione, l’impiego di nuovi materiali (giunti Media tensione) inadeguati a sostenere le temperature estive, la difficoltà a verificare il corretto confezionamento dei giunti realizzati da terzi, sono solo alcune delle cause più volte segnalate ma sulle quali l’azienda non vuole intervenire”.
Da anni la Filctem Cgil di Catania segala la difficoltà di garantire un presidio di personale adeguato alle specificità del territorio, e nonostante le importanti assunzioni faticosamente conquistate dalle segreterie nazionali, queste vengono concesse “con deplorevole ritardo ed in misura ridotta rispetto alle dichiarate necessità del territorio siciliano ad oggi incapace di garantire la reperibilità sul tutto il territorio nella misura prevista dagli accordi sindacali”.
Aggiungono Magno e Frixa: “Ogni anno si ripete il rito degli interventi di soccorso dalle altre regioni d’Italia per racimolare qualche centinaio di tecnici che in realtà dovrebbero essere parte integrante del personale operativo siciliano già in difficoltà a gestire le attività quotidiane, frutto di riorganizzazioni studiate a tavolino e che non tengono conto delle difficoltà oggettive del territorio. A tal proposito, abbiamo già espresso il nostro disappunto nei confronti dell’ultima riorganizzazione imposta dall’azienda che ha di fatto gettato nel caos le strutture deputate al presidio ed alla gestione degli impianti e riteniamo, quanto mai oggi, necessario un ripensamento da parte dell’azienda sul proprio modello organizzativo che deve passare dall’opportuno quanto reale adeguamento di risorse interne. In queste ore, si sta consumando il dramma di migliaia di famiglie al buio ma anche di centinaia di lavoratori di e-distribuzione e delle ditte in appalto, costretti ad operare in condizioni disumane con temperature a rischio per la salute e con turni di lavoro massacranti. Temiamo, come sempre accade, che in queste giornate concitate anche la salvaguardia e l’applicazione delle procedure di sicurezza possa venir meno a partire dalla regola spesso interpretabile dello Stop Work Policy, ma ribadiamo il messaggio a tutti i lavoratori coinvolti sull’importanza di operare in assoluta sicurezza anche quando questo possa determinare un ritardo nella ripresa del servizio”.