Venerdì scorso a Catania, nell’aula magna dell’Istituto comprensivo A. Malerba del quartiere Picanello, si è svolto il confronto tra i sette candidati che concorrono alla carica di sindaco della città.
Non è stata casuale la scelta di realizzare l’incontro, promosso dal coordinamento “Non Possiamo Tacere – Un Cantiere per Catania“ , in un quartiere con significative criticità sociali, economiche e di sicurezza, ma un modo per sottolineare la necessità di ripartire dalle periferie.
Dopo l’introduzione del dottor Claudio Sammartino, già prefetto di Catania, che ha fatto gli onori di casa e ricordato le tappe che hanno preceduto l’evento, a partire dai due incontri preparatori al seminario di formazione finalizzato a far crescere la partecipazione e l’impegno politico dei giovani e dal convegno “I Giovani, la Famiglia e lo Sviluppo del Sud“ con il professore Gian Carlo Blangiardo, ha preso le redini dell’iniziativa il dottor Giuseppe Di Fazio, già redattore del giornale “La Sicilia“ e docente universitario.
Questi ha fissato le regole del confronto, ha stabilito il tempo a disposizione dei singoli candidati e dato la parola agli “interroganti“.
Molte le questioni proposte, dai tanti mali che affliggono la città, alla necessità di un maggiore impegno sulla povertà educativa, sul processo di formazione e inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, sulla co-progettazione, sulla co-programmazione, sulla democrazia partecipata, sull’amministrazione condivisa, sulla legalità, sull’utilizzo degli immobili comunali dismessi a favore dei senza tetto e dei soggetti più fragili, ecc…
Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia e Maurizio Attanasio, segretario generale della CISL di Catania hanno pronunciato due brevissimi interventi.
Mancini, oltre a chiedere agli sfidanti cuore, disponibilità a spendersi sui problemi della città e apertura al dialogo di chi esprime istanze collettive, ha invocato a nome delle cooperative di guardare alle imprese come a un’opportunità e non a un problema, ad abbandonare la logica della ricerca del consenso a tutti i costi, a sfidare anche l’impopolarità impegnandosi contro l’evasione per far sì che tutti paghino tasse e imposte comunali e garantire così servizi migliori ai catanesi.
Attanasio, dal canto suo, ha ricordato le difficoltà in cui si dibattono i lavoratori, le criticità che attanagliano la città, la necessità di utilizzare presto e bene le risorse finanziarie che arriveranno dall’Europa, anche per risolvere i problemi endemici della mancanza di lavoro e di sviluppo; e ha sollecitato infine un maggiore impegno sui problemi della legalità e del rispetto delle regole.
Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo della città, che ha preso la parola prima dei candidati. Rispetto ai problemi di Catania, ha accennato alla sua lettera pastorale, alle omelie pronunciate anche in occasione dei festeggiamenti in onore di S.Agata, ha ricordato l’impegno della Chiesa volto a sollecitare la partecipazione e la discesa in campo dei cattolici per far prevalere il bene comune, ha ringraziato i laici che collaborano con la diocesi scevri da qualsiasi spirito di parte, infine si è complimentato con i candidati per aver deciso di metterci la faccia, di impegnarsi e concorrere alla carica di sindaco.
Noi di Hashtag Sicilia abbiamo seguito l’evento, ma come è ovvio non possiamo fare un resoconto puntuale ed esaustivo degli interventi dei sette candidati alla carica di sindaco di Catania, soprattutto perché l’esigenza di sintesi ci esporrebbe al rischio di fare torto a qualcuno.
In compenso abbiamo pensato che la scelta migliore fosse quella di mostrarvi le immagini più significative del confronto, e di farvi ascoltare l’opinione di alcuni partecipanti, scelti a caso. Buona visione.