Venerdì scorso a Palermo, nell’aula magna della facoltà di architettura, si è celebrato, per iniziativa della CNA, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, il convegno: “il Mezzogiorno produttivo per lo sviluppo del paese – Il contributo di artigianato e piccole imprese”.
Ospiti d’eccezione sono stati i ministri Raffaele Fitto e Nello Musumeci, il presidente della Regione Renato Schifani, gli Assessori Regionali Edi Tamayo e Alessandro Aricò, e in collegamento da Bari l’Assessore alle attività produttive della Regione Puglia, accolti con tutti gli onori di casa dal segretario regionale Piero Giglione.
Al saluto del pro rettore professore Fabio Mazzola – che si è soffermato sul problema della fuga dei cervelli, sul peso e sul ruolo della piccola impresa in Sicilia, sulla necessità di rafforzare il rapporto Università e impresa, sui problemi connessi all’internazionalizzazione e sulle prospettive che si possono aprire anche per l’artigianato e la piccola impresa -, sono seguiti gli indirizzi di saluto del sindaco della città e del presidente regionale della CNA siciliana.
Il professore Roberto Lagalla, oltre ad essersi soffermato sull’opportunità rappresentata dalle risorse europee e sulla necessità di una loro utilizzazione finalizzata a rafforzare gli assi dello sviluppo dell’Isola puntando anche sulle energie alternative e sul turismo, ha auspicato l’esigenza di creare botteghe scuole e di rivitalizzare gli istituti tecnici.
Sebastiano Battiato, dopo aver ringraziato le numerose autorità presenti, le delegazioni provenienti dalle altre regioni del Sud e da tutte le province siciliane, ha sostenuto che la scelta di tenere il convegno avente per tema “Il Mezzogiorno Produttivo per lo Sviluppo del Paese, il contributo di Artigianato e Piccole Imprese“, rappresenta un riconoscimento all’impegno della CNA siciliana che in questi anni è cresciuta e ha rafforzato il suo ruolo nella società siciliana.
Mauro Crimi, delegato per il Mezzogiorno, ha svolto una delle due relazioni che hanno aperto i lavori del convegno, ed ha affermato che la decisione di svolgere il convegno sul Sud in Sicilia è una scelta strategica della CNA perché l’Isola è al centro del Mediterraneo e perché la storia oggi consegna a quest’area un nuovo riposizionamento geopolitico, con la conseguenza che la Sicilia diventa una terra di grande interesse da parte di tutte le economie mondiali attorno alle questioni energetiche e agli scambi commerciali.
Crimi ha continuato sostenendo che non è tempo di piagnistei, di piangerci addosso, che il Sud c’è, perché è la più grande macro area del Paese nella quale operano e producono il 34,5 per cento delle imprese e che non ci può essere una crescita e uno sviluppo dell’Italia prescindendo dal Meridione.
In ragione di tutto ciò, ha concluso il delegato del Mezzogiorno, si rende assolutamente necessario risolvere i problemi infrastrutturali di cui soffre la Sicilia.
Mario Pagàni, responsabile delle politiche industriali della Confederazione – dopo aver fatto una panoramica sul peso dell’artigianato e della piccola impresa in Italia e nel Sud, del contributo che dà alla formazione della ricchezza, all’occupazione e alla coesione sociale -, ha ricordato che oggi non c’è un problema di risorse; semmai il problema oggi consiste nel fatto che queste sono sempre più selettive e che scarseggiano quelle messe a disposizione dalle regioni. Ha denunciato i problemi dell’accesso al credito chiedendo un fondo di rotazione gestito dai confidi per erogare piccoli crediti, l’operatività del Fondo di Garanzia e l’attivazione di sezioni speciali finanziate dalle regioni.
Il responsabile delle politiche industriali ha concluso il suo intervento invocando misure di sostegno alle piccole imprese finalizzati all’innovazione tecnologica, agli impianti di autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e voucher per manager.
Alessandro Delle Noci, assessore alle attività produttive della Regione Puglia, che ha chiuso la prima parte della convention della CNA, ha lamentato nel suo breve intervento la mancanza di una politica industriale, e ha ricordato, nel contempo, con una punta d’orgoglio alcune scelte a favore dell’artigianato e della piccola impresa fatte dalla sua Regione.
La seconda parte del convegno, condotto in modo impeccabile e con grande professionalità dal giornalista e conduttore televisivo Claudio Brachino, si è aperta con l’intervento del ministro per la protezione civile e per le politiche del mare Nello Musumeci.
Questi, dopo aver affermato che il governo presieduto dalla Meloni non può rispondere delle scelte fatte del precedente esecutivo, ha insistito sul ruolo di cerniera del Mediterraneo e sulle opportunità che si offrono a tutta l’area, in particolare alla Sicilia, sulla necessità di realizzare il Ponte sullo Stretto per velocizzare il movimento di merci e persone e di puntare sull’enogastronomia che da sola – a suo dire – attrae oltre il 20 per cento dei turisti.
Il ministro Musumeci si è infine soffermato sulla grande opportunità rappresentata dalla economia del mare, ricordando a questo proposito alcuni dati particolarmente significativi sui flussi marittimi.
Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, ha esordito precisando che le risorse a fondo perduto del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono poco più di 60 miliardi di euro, il resto sono prestiti che vanno restituiti.
Proprio per questo, ha sostenuto, occorre capire come stanno le cose, quello che si può fare entro il giugno del 2026 (data entro la quale vanno completati le opere finanziate con il Pnrr) e quello che non si può fare, dirottando quello che non può essere completato sugli altri Fondi europei.
Il ministro Fitto, dopo aver ribadito l’esigenza di coordinare i due interventi quello del Pnrr e quello del Fondo di Sviluppo e Coesione, di tenere conto del fatto che la guerra ha fatto lievitare i costi delle materie prime, infine ha insistito sulla necessità di portare avanti progetti incisivi e in grado di mutare la realtà delle cose esistenti e di promuovere uno sviluppo produttivo di tutto il Sud.
Il presidente della Regione Renato Schifani, oltre a riprendere la questione della realizzazione del Ponte sullo Stretto che a suo dire va fatto senza se e senza ma, ha ricordato le misure varate dal suo governo a favore delle imprese per aiutarle rispetto al caro bollette, ha lamentato l’esistenza di pratiche e lacci burocratici che hanno impedito ho rallentato l’attuazione di alcuni provvedimenti.
Al riguardo ha auspicato anche un coinvolgimento dell’Irfis nella gestione di alcune misure.
L’onorevole Schifani infine è tornato sulla questione dei grandi impianti fotovoltaici precisando che ha sollevato questo problema non per colpire i piccoli impianti concepiti per soddisfare le esigenze della singola impresa, ma per fare in modo che i grandi impianti che sfruttano le nostre risorse (sole, vento, ecc) lascino qualcosa al territorio da utilizzare per abbattere il costo del lavoro e rendere più competitivo il sistema imprenditoriale siciliano.
Dario Costantini, presidente nazionale della confederazione, ha iniziato il suo intervento conclusivo ricordando che CNA Impresa Donna anche quest’anno sarà a fianco di Komen per la lotta contro il tumore al seno e ha invitato tutte le sedi territoriali a mobilitarsi.
Ha ringraziato i ministri, il presidente della Regione, le rappresentanze istituzionali, le autorità che con i loro contributi e con la loro presenza hanno impreziosito il convegno.
Ha dato atto al governo presieduto dall’onorevole Giorgia Meloni di aver manifestato una maggiore attenzione nei confronti dell’artigianato e della piccola impresa e di una disponibilità al confronto che -ha ricordato il presidente della CNA – è iniziato nelle scorse settimane con il ministro Urso, è continuato oggi con i ministri Fitto e Musumeci e proseguirà nei prossimi giorni con l’incontro con il ministro Antonio Taiani per concordare la presenza alle prossime missioni all’estero.
Entrando nel merito del convegno Il presidente Costantini è ritornato sull’ urgenza di rimuovere le cause della fuga dei giovani, sulla necessità di correggere alcune storture legate alla tassazione, come ad esempio quella che grava sulle imprese della provincia di Agrigento che è la più alta d’Italia e, infine, ha chiesto con forza atti concreti a favore delle imprese per aiutarli a resistere in una realtà e in un contesto particolarmente difficile e complesso com’è quello del Sud e della Sicilia in particolare.
La kermesse svoltasi con la presenza di cinquecento imprenditori si è conclusa con la consegna, coordinata dal segretario provinciale della CNA di Palermo Pippo Glorioso, ai due ministri, al presidente della Regione, al presidente Costantini e al nuovo segretario nazionale Otello Gregorini di alcune opere realizzate del ceramista architetto Tony Pantuso.