Domani sarà una grande festa al Massimino per il Catania di Giovanni Ferraro che ospiterà alle ore 20.30 il Santa Maria Cilento, davanti a un Cibali che toccherà quota 20.000 spettatori. Un’affluenza che non si vedeva da tempo, con le due curve che stanno preparando grandi coreografie per l’occasione e per sostenere i rossazzurri in questa ultima gara casalinga della stagione 2022/23.
Catania, Ferraro: “Il mio sogno? Essere qui a Catania”
Il Catania di Giovanni Ferraro è pronto a ricevere la bolgia del Massimino, che domani sera vedrà ancora una volta il pubblico delle grandi occasioni. “Domani mi aspetto un Catania che interpreterà la partita nella maniera giusta. Sarà emozionante giocare di sera davanti ad una grande cornice di pubblico. Sarà una grande festa. Dobbiamo goderci questo momento. Il mio ultimo esame è stato il mio arrivo, non domani. Sono contento perché abbiamo ancora degli obiettivi da raggiungere. Quello che verrà dopo al momento non importa. Dopo un mio periodo di studio qui, in cui ho capito cosa la città mi chiedeva, sono stato accolto molto bene. Dico sempre grazie al direttore Laneri che mi ha fatto capire cosa significa vincere in questa città. Sapevo che la salita sarebbe stata molto lunga, ma l’importante è che ci siamo arrivati. Ho sempre messo il Catania davanti a tutto”.
L’allenatore rossazzurro si sofferma poi sulla possibilità di un’eventuale vittoria dello Scudetto del Napoli, squadra che sia Ferraro che molti giocatori rossazzurri (oltre che la piazza) sono molto legati. “Napoli? Sono felice che domani possa vincere il campionato. Per domani abbiamo quasi tutti a disposizione, tranne Somma e Chiarella. Qualcuno si è allenato di meno, ma domani è giusto che al triplice fischio tutti dal primo all’ultimo possano godersi la festa. Il mio sogno l’ho già realizzato. Venire qui a Catania e dimostrare il mio valore è il mio miglior successo. Al futuro non ci penso, nella mai vita ho sempre pensato al presente. Catania mi ha aiutato a gestire delle enormi pressioni. A volte è meglio una parola non detta che una parola mal detta“