Gli obiettivi dell’UE di arrivare al 20% di chips prodotti entro il 2030 dall’attuale 9% devono passare anche dall’Etna Valley.
«La visita di ieri presso lo stabilimento di Catania della STMicroelectronics del ministro dell’Economia e delle Finanze on. Giancarlo Giorgetti, dimostra l’attenzione delle istituzioni, e del governo nazionale, verso tutto il settore della microelettronica in Italia ed in particolare in Sicilia. Gli obiettivi dell’Unione Europea (Chips Act) di arrivare al 20% di chips prodotti entro il 2030 dall’attuale 9% deve passare, dal nostro punto di vista, anche dall’Etna Valley», sottolinea il Segretario Generale FIM CISL Sicilia Pietro Nicastro assieme ai due componenti della segreteria di Catania, Francesco Rimi e Massimo Laviano.
«Considerata la dichiarazione, di qualche giorno fa, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso “La Sicilia sarà la Silicon Valley dei prossimi anni” per noi significa continuare ad investire in Sicilia se vogliamo stare al passo con gli investimenti di miliardi di euro che stanno facendo gli altri Paesi Europei e del resto del Mondo nell’industria strategica dei semiconduttori».
«Gli investimenti già annunciati per il sito di Catania per 730 milioni di euro (con la sovvenzione diretta dello Stato di 292,5 milioni di euro dal PNRR) per la realizzazione della fabbrica di substrati di carburo di silicio, prima nel suo genere in Europa, e con la assunzione diretta di 700 persone sono una realtà» aggiungono.