"Giovani al centro", ragioni e prospettive di un progetto di intervento integrato sul disagio giovanile

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Nasce come progetto ma, visti i risultati già visibili in corso d’opera, può diventare la prassi nell’ambito delle politiche sociali. Il Progetto “Giovani al Centro” si svolge da 18 mesi e coinvolge 180 adolescenti e giovani adulti.

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Nasce come progetto ma, visti i risultati già visibili in corso d’opera, può diventare la prassi nell’ambito delle politiche sociali. Il Progetto “Giovani al Centro” si svolge da 18 mesi e coinvolge 180 adolescenti e giovani adulti siciliani, tra Catania, Messina e Palermo, a doppio binario: in area penale esterna e con fragilità psichiche. Non è per niente un lavoro facile ma regala risultati oltre ogni aspettativa. Lo sa bene il coordinatore del progetto, Salvo Filippello, Vicepresidente della Cooperativa sociale Mariella Garcia, aderente a Confcooperative Sicilia.  Nelle sue parole c’è tutta la passione e tutto l’entusiasmo per un’attività che presenta mille difficoltà ma altrettanti motivi di soddisfazione per chi lavora ogni giorno a stretto contatto con ragazzi “difficili”, quelli che vivono nelle periferie più complesse, quelli di cui si parla attraverso alcune serie tv di successo. Ma quella è la fiction, nel progetto “Giovani al Centro” è la vita vera quella in gioco, quella da migliorare, arricchire, a volte salvare. E’ un lavoro di squadra, sul quale si è fatto il punto il 17 e 18 febbraio scorsi nell’auditorium dell’istituto Pistalozzi, a Librino. L’incontro, incentrato sulle “Ragioni e prospettive di un progetto di intervento integrato sul disagio giovanile”, ha anche fornito importanti spunti, emersi soprattutto nel corso della tavola rotonda. Di rilievo la giornata di formazione per gli operatori affidata al Docente della Scuola di Psicoterapia dell’Adolescenza di Roma, lo psicologo Daniele Biondo. Il progetto-spiega Filippello– vede la cooperativa Marianella Garcia capofila e si svolge in partenariato con l’Ufficio di Servizi Sociali per Minorenni (USSM). Coinvolge diverse realtà istituzionali dei territori coinvolti: dal Tribunale dei Minori, ai servizi sociali comunali; dal Centro adolescenti alle unità di Neuropsichiatria infantile, alla Scuola di Psicoterapia. I destinatari sono inseriti in contesti difficili, a rischio, possono aver commesso dei reati o essere comunque destinatari di misure. Può trattarsi di giovanissimi e giovani con disagio psichico. Per ognuno si studia il percorso più adatto per recuperarli, reinserirli nel tessuto sociale, anche attribuendo loro borse di studio o con un’educativa dedicata. Si fa leva anche sullo sport, tentando di valorizzare le potenzialità di ognuno e comunque di fornire a questi ragazzi delle alternative sane. “E’ un lavoro di rete integrato ed il gruppo di coordinamento periodicamente si incontra per gettare le basi ad ogni nuovo tratto del percorso avviato insieme. Con questo approccio di rete reale, il Progetto Giovani al Centro può fare scuola e diventare ovunque un valido e proficuo modus operandi”.

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