Sebbene qualcuno l’abbia definito “una bizzarria“, tra questi anche la premier, l’onorevole Giorgia Meloni, attribuendo al termine un significato negativo, il Superbonus (al netto di qualche neo e di qualche imbroglio) si è rivelato un provvedimento di indubbia utilità.
A sostenerlo non sono solo i condomini o i proprietari di villette che hanno beneficiato delle agevolazioni, oppure le piccole e medie imprese della filiera delle costruzioni, o ancora i disoccupati (che grazie a questa norma hanno trovato lavoro); ma tra i sostenitori ci sono anche Nomisma e il Censis.
Nomisma, che è un importante società di consulenza e di ricerca, ha infatti calcolato che il Superbonus ha generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5 del Prodotto interno lordo, e prevede che, per ogni beneficiario, l’investimento genererà un risparmio annuo medio di 500 euro in bolletta.
È vero, il valore economico dell’impegno dello Stato fino al 30 giugno è stato di 38,7 miliardi di euro, una somma certamente importante, ma è anche vero che ha prodotto un ciclo economico di 124 miliardi, di cui quello indiretto è pari a 25,3 miliardi di euro, e quello indotto arriva a 43,4 miliardi di euro.
Il Censis sostiene altresì che il gettito fiscale ripaga il 70 per cento della spesa a carico dello Stato e che il Superbonus ha attivato 634 mila posti di lavoro.
Nonostante questi indubbi vantaggi per l’ambiente, la salute, la sicurezza e per l’economia i problemi – legati alla mancata cessione dei crediti, che hanno bloccato tanti cantieri gettando nello sconforto condomini, imprese, lavoratori, professionisti – non accennano a risolversi.
Basti pensare che oltre 50 mila imprese non riescono a smobilizzare i crediti accumulati, che per il 75 per cento hanno una giacenza superiore a sei mesi con inevitabili e devastanti tensioni.
La stessa proposta di trasformare i crediti in prestiti, vale a dire in finanziamenti con garanzia assistita dallo Stato, non credo che rappresenti una soluzione, anzi questa proposta rischia di creare ulteriori problemi al sistema delle imprese, in particolare agli artigiani e alle piccole medie imprese.
Poiché gli interlocutori delle imprese sono gli istituti di credito, nei confronti dei quali il potere contrattuale è sempre e comunque relativo il problema, a mio giudizio, si può risolvere solo con un intervento urgente e straordinario dello Stato.
Di tutto questo, e di tanto altro ancora, parleremo questa sera con i nostri ospiti: Il presidente della CNA di Ragusa Pippo Santocono, l’On. Davide Aiello, parlamentare nazionale del M5S, e il dottor Alessandro Ponti, amministratore delegato della Harley&Dikkinson.
Appuntamento alle ore 21.00 in prima visione assoluta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!