Si è svolta sabato scorso a Palermo nella sala convegni dell’Ircac l’Assemblea Regionale Annuale della Confederazione nazionale dell’ Artigianato e della piccola e media impresa.
Presenti i delegati di tutte le associazioni territoriali dell’isola e numerosi invitati in rappresentanza delle principali istituzioni regionali e dei principali partiti. Sebastiano Battiato, presidente della CNA siciliana nella sua ampia e dettagliata relazione, oltre a fare il resoconto dell’attività svolta nel 2022 e i risultati raggiunti e rivendicato con orgoglio gli 800 cantieri aperti con il Superbonus, ha richiamato l’importanza delle iniziative svolte anche unitariamente, contro il caro bollette e per superare i problemi delle imprese connessi al Superbonus; ha posto il problema dell’accelerazione della spesa legata al Piano nazionale di ripresa e resilienza e l’esigenza di garantire il credito agli artigiani. Infine ha richiesto maggiore attenzione sull’imprenditoria femminile e risposte urgenti a sostegno delle imprese maggiormente colpiti dalla crisi e dai rincari energetici, come, ad esempio, il turismo e il settore dei trasporti.
Alla relazione del leader della CNA sono seguiti il saluto del dottor Nunzio Moschetti, vice presidente del consiglio di amministrazione dell’Irca e del presidente della Commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana, onorevole Gaspare Vitrano. Questi, dopo aver manifestato la volontà ad accogliere le istanze del mondo dell’artigianato e di sostenerle in tutte le sedi, ha dato la sua disponibilità a interloquire su tutte le questioni di sua competenza sia con la CNA che con tutte le altre associazioni imprenditoriali e con i sindacati.
In collegamento da Roma è intervenuto il nuovo segretario generale della CNA nazionale, Otello Gregorini, che, oltre a scusarsi per la sua mancata partecipazione all’assemblea annuale della CNA siciliana, dovuta a scadenze improcrastinabili, si è impegnato a rimediare il prima possibile. Ha ricordato i fronti aperti a livello nazionale, in primis caro energia, Superbonus, accesso al credito e l’impegno profuso dall’organizzazione a tutti i livelli a sostegno delle ragioni dell’artigianato e della piccola e media impresa che “ oggi come mai prima di adesso “ ha detto coincidono con gli interessi generali del Paese.
Particolarmente significativo l’intervento dell’onorevole Antonello Cracolici, neo presidente della Commissione Antimafia regionale.
Questi dopo essersi congratulato con i vertici dell’associazione per aver saputo resistere e rilanciarsi nonostante la crisi, gli effetti della pandemia e della guerra, ha sostenuto con riferimento alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e degli altri finanziamenti europei destinati alla Sicilia che è importante spendere subito per non perdere questa grande opportunità, ma è anche importante spendere bene. Vale a dire utilizzare i soldi per far fare all’Isola un salto di qualità sul terreno dello sviluppo, dell’autonomia energetica e della qualità della vita.
Con riferimento al ruolo della Commissione Antimafia ha affermato che la sua azione richiede un salto di qualità ulteriore perché oggi ci sono le condizioni per infliggere un colpo durissimo alla mafia. Ciò è possibile ha sostenuto l’onorevole Cracolici: “perché oggi c’è maggiore coscienza del fatto che la mafia non conviene alla Sicilia; non conviene al sistema economico e alle imprese; non conviene alle bellezze archeologiche, naturalistiche, monumentali sparse in tutto il territorio siciliano; non conviene alla sua immagine nel mondo“.
L’onorevole Edy Tamajo, assessore alle Attività produttive della Sicilia, ha ricordato che il governo regionale presieduto dall’onorevole Schifani, in risposta alla mobilitazione del mondo delle imprese e del sindacato, ha stanziato contro il caro bollette 365 milioni di euro, di cui 250 destinati ad aiutare le imprese particolarmente colpite dal forte rincaro dei prodotti energetici e il resto all’agricoltura. Ha informato che entro il 15 marzo si concluderà con la sottoscrizione davanti al notaio il lungo e tortuoso cammino intrapreso per la fusione dell’Ircac e della Crias, che ha danneggiato notevolmente sia le imprese artigiane che le cooperative a causa del blocco e del rallentamento dell’erogazione del credito agevolato.
La senatrice Dolores Bevilacqua del movimento 5/Stelle, dopo un breve indirizzo di saluto, si è soffermata su alcune battaglie su cui è impegnata la sua parte politica, in particolare sul reddito di cittadinanza che, ha suo giudizio, va mantenuto per evitare di gettare nella disperazione centinaia di migliaia di famiglie e sul Superbonus che rischia, se il governo non interviene per sbloccare la cessione dei crediti, di far fallire oltre cinquantamila imprese. Una misura che, a suo dire, andrebbe ,invece, difesa e rilanciata anche per gli effetti positivi che ha avuto sull’occupazione e sulle stesse entrate dell’Erario.
Il dibattito è stato ulteriormente arricchito dalla performance del noto giornalista del Corriere della sera Tommaso Labate, autore tra l’altro di due importanti pubblicazioni : “L’ultima fermata“ e “I Rassegnati“, che ha risposto da par suo a una raffica di domande poste dalla conduttrice dei lavori dell’assemblea, la giornalista Nadia La Malfa.
Domande centrate sulle difficoltà che si frappongono a chi intraprende, a chi crea ricchezza anche per responsabilità del muro burocratico, sul ruolo delle organizzazioni intermedie, sulle eccellenze della Sicilia e sulla manovra di bilancio varata dal governo Meloni.
Labate, a proposito degli ostacoli che si frappongono nei confronti di chi intraprende, ha affermato che nonostante tutte le difficoltà, le ganasce messe dall’Europa, la guerra e gli stessi rincari dei prodotti energetici, l’Italia è il Paese che cresce più di tutti gli altri paesi; ha esaltato le tante eccellenze che caratterizzano la Sicilia anche sul terreno economico e si è soffermato sulla manovra di Bilancio. A questo proposito ha sostenuto che “ per l’ottanta per cento la manovra è la stessa di quella che avrebbe varato qualsiasi altro governo , mentre per il venti per cento da risposte a problemi identitari legati alle forze politiche che sostengono l’esecutivo guidato dall’onorevole Giorgia Meloni “. Infine, secondo il giornalista del Corriere della sera la manovra di bilancio è “priva di visione sul futuro“.
Il segretario regionale della CNA siciliana, Pietro Giglione, dopo aver sostenuto che la crescita della organizzazione in Sicilia è il risultato anche del lavoro e delle iniziative promosse dalle associazioni territoriali e della capacità di fare sistema a tutti i livelli, ha tuonato contro l’antimafia di facciata e dei palazzi ha affrontato alcuni nodi emersi nel dibattito. Sul progetto di fondere i due enti regionali che per oltre 50 anni hanno garantito il credito agevolato ad artigiani e cooperatori, ha ricordato l’avversione iniziale della CNA siciliana e si è augurato che la fusione comunque produca in tempi brevi i risultati auspicati. Sull’ipotesi ventilata nell’intervento del presidente della Commissione regionale delle attività produttive di affrontare con lo stesso approccio i problemi dell’artigianato e del commercio si è detto nettamente contrario, in quanto- ha sostenuto Giglione – i due comparti, oltre ad essere profondamente diversi, hanno anche problematiche che non si possono trattare insieme. Infine ha chiesto con forza la necessità di varare una nuova legge sull’artigianato siciliano perché quella attualmente in vigore fu concepita nel marzo del 1986. Oggi i problemi e le esigenze del comparto non sono più quelli di allora e il panorama delle imprese artigiane dell’isola è molto più ricco di allora, e non si muove più come allora prevalentemente sul mercato locale. Gli artigiani siciliani sono presenti già da tempo sui mercati nazionali ed esteri ed ambiscono oggi a ritagliarsi un ruolo più significativo su tutti i mercati del mondo.