Violenza sulle donne: una panoramica a livello globale in un’iniziativa della Cgil Sicilia che si terrà il 28 novembre. “Fare Rete contro ogni forma di violenza, per la pace, la libertà, i diritti”.
La lotta delle donne contro ogni violenza a livello globale: è il tema di un dibattito organizzato dalla Cgil Sicilia per il 28 novembre, che vedrà la partecipazione e le testimonianze di donne dall’Afghanistan, dall’Ucraina, dall’Iran, di mediatrici culturali, di
un’ospite di una casa rifugio siciliana che è stata vittima di violenza, di attiviste per il contrasto al fenomeno.
Per la Cgil “fare il punto sulla situazione nel mondo e su quella italiana e siciliana è un passo importante per fare rete e contribuire all’affermazione dei diritti delle donne, al loro protagonismo nei processi di pace, di sviluppo e per la libertà”. L’iniziativa di lunedì si terrà alle 14 nel salone della Cgil Sicilia (via Bernabei 22). Si aprirà con la relazione di Elvira Morana, responsabile regionale per le politiche di genere e sarà conclusa da Lara Ghiglione, che ricopre lo stesso incarico al livello nazionale.
In programma gli interventi di esperti, sindacalisti, rappresentanti di associazioni. Il dettaglio dei partecipanti nella locandina allegata. “La violenza nel mondo – dicono Elvira Morana e la segretaria regionale Cgil Gabriella Messina che coordinerà il dibattito- ha il volto delle mutilazioni, dell’invisibilità, dell’isolamento, della mancanza di opportunità.
E’ violenza fisica, psicologica, economica con la costante comune dei diritti negati”. E tra i diritti negati in Sicilia quello all’autonomia che passa dal lavoro, alle pari opportunità. Nell’isola le donne uccise sono state 60 nel 2010, 8 nell’anno in corso. Le dimissioni dal lavoro, a causa anche di uno stato sociale inadeguato, sono state 1725 nel 2021, cioè 113 in più rispetto all’anno precedente.
Il tasso di disoccupazione femminile è al 20,5% e altissima è la percentuale di Neet. Sul fronte degli interventi specifici “si scontano gravi ritardi- dice Elvira Morana- a partire dalla definizione dei decreti attuativi dell’ultimo piano nazionale antiviolenza, dal rinnovo del piano regionale e dal funzionamento di organismi della legge 3/2012 come l’osservatorio e la cabina di regia”.