Erano migliaia e migliaia. Imprenditori, lavoratori, collaboratori di sindacati ed associazioni di categoria. Sono partiti per Palermo alle prime luci dell’alba di ieri. Alcuni carichi di speranza, altri sfiduciati, ma tutti decisi ad affermare le loro ragioni.
Hanno lasciato le loro attività a malincuore, anche perché il lunedì per i piccoli imprenditori è il giorno nel quale si programma l’attività della settimana e si danno le dritte ai propri collaboratori su come affrontare le questioni rimaste aperte.
Sui pullman, messi a disposizione dalle associazioni di categoria e dai sindacati, hanno ammazzato il tempo discorrendo dei loro problemi.
- Delle bollette che non riescono a pagare, delle scadenze che incombono e che non sono certi di poter onorare;
- dell’impossibilità di programmare l’attività a causa della corsa inarrestabile dell’aumento dei prezzi delle materie prime;
- del Superbonus, che da grande opportunità si è trasformata in una trappola per molte imprese che rischiano di fallire, perché rimaste bloccate con i ponteggi e i cantieri e senza aver preso un euro da parecchi mesi;
- dei salari e delle pensioni che non bastano mai, anche perché vengono continuamente erosi dall’inflazione che non conosce soste.
Ciò nonostante nelle chiacchiere predomina la voglia di andare avanti, di non arrendersi, di continuare a lottare per affermare le ragioni delle piccole e medie imprese, senza le quali – sostengono all’unisono – non ci può essere nè una vera ripresa, nè un nuovo sviluppo.
Tant’è che, oltre a dibattere di argomenti seri, hanno trovato il modo di fare qualche battuta salace e qualche scherzo.
Appena scesi, con il cuore colmo di speranza, hanno sfilato in migliaia nel capoluogo dell’isola: artigiani, commercianti, agricoltori, cooperatori, industriali, pescatori, lavoratori dipendenti, pensionati, associazioni di volontariato e studenti guidati da un folto gruppo di sindaci, oltre che naturalmente dai leader delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati.
Insieme a loro sono scesi per le strade della città, in segno di solidarietà, anche alcuni parlamentari regionali e nazionali, tra i quali abbiamo notato gli onorevoli Antonella Chinnici (PD), Antonello Cracolici (PD) e Davide Faraone (Azione-Italia Viva).
Panettieri, ristoratori, impiantisti, edili, acconciatori, estetiste, cooperatori, agricoltori, albergatori, ebanisti, pescatori, industriali hanno chiesto di fare presto per risolvere l’emergenza del caro bollette perché, come hanno denunciato a squarciagola e scritto sui cartelloni, è impossibile resistere con bollette salite in un anno del 400 per cento.
A parità di consumi e potenza impegnata – hanno rilevato i dirigenti delle associazioni dell’artigianato e del commercio – alberghi, bar, ristoranti, panifici e negozi alimentari versano in Italia il 70 per cento in più rispetto ai loro omologhi francesi, e il 27 per cento in più rispetto alle imprese spagnole.
Durante il comizio hanno preso la parola, tra gli altri, per i primi cittadini il sindaco di Agrigento, per gli artigiani Pietro Giglione, per gli agricoltori il Presidente Regionale della Confcoltivatori, nonché gli esponenti della Cooperazione, del Commercio e il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino.
Dopo il comizio una delegazione è stata ricevuta dal presidente della Regione.
All’onorevole Renato Schifani, oltre ad avere consegnato un documento puntuale e dettagliato di sedici punti nel quale sono esposte le richieste che vengono avanzate al governo centrale, hanno chiesto la moratoria sui mutui, contributi a fondo perduto, più credito e tempi di restituzioni più lunghi, nonché lo snellimento delle procedure burocratiche per accelerare la possibilità di installare sui tetti dei capannoni impianti fotovoltaici.
Noi di Hashtag Sicilia abbiamo raccolto queste e numerose altre idee, spunti, istanze provenienti da oltre venti protagonisti della manifestazione. Per conoscerle vi diamo appuntamento alle ore 21.30 in prima visione assoluta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!