CATANIA – Con oltre 2500 partecipanti si è chiuso Expolab 2022 che, dal 21 al 30 settembre, ha trasformato la Torre Biologica dell’Università di Catania in un ricco contenitore di eventi scientifici su ricerca biotecnologica e innovazione con l’obiettivo finale di generare nuove conoscenze e nuovi talenti.
Le aree tematiche trattate sono state quattro: SmartBiotech, SmartLab, SmartChem e Smart Safetylab.
L’area Smartlab è stata coordinata dal Professore Guido Scalia, Direttore Laboratorio Analisi P.O. Rodolico, A.O.U. Policlinico Vittorio Emanuele, che ha dichiarato: “Abbiamo voluto avvicinare tutte le componenti che concorrono all’ottenimento di risultati che possono essere utili alla vita dell’uomo, dalle cose più semplici a quelle più complesse. E’ fondamentale che ci sia una cooperazione tra le industrie che mettono a disposizione eventuali risorse, i ricercatori che fanno la ricerca di base e coloro che poi devono applicare queste ricerche in modo da renderle fruibili e migliorare le attività diagnostiche”.
Il professore Giovanni Li Volti, ordinario di Biochimica Università di Catania, ha coordinato l’area Smart Biotech ponendo l’attenzione sul futuro in genetica, sulla ricerca molecolare, sulle tecnologie diagnostiche e l’oncologia clinica sperimentale. Tanti gli argomenti affrontati: “Tecnologie Next-Generation per la diagnosi e cura di malattie rare”; “La Genomica in diagnostica: una realtà nella medicina personalizzata”; “Il ruolo della Citometria nella diagnosi e monitoraggio della EPN”.
Per l’area Smart Safety Science, l’Ingegnere Piergiorgio Ricci, vicario dirigente Area Servizi Generali dell’Università di Catania: “Ci siamo occupati di sicurezza nelle strutture dei laboratori di ricerca e nelle aree ospedaliere. Abbiamo cercato di mettere insieme diverse professionalità nell’ambito della progettazione, gestione, manutenzione, organizzazione dei laboratori e delle strutture ospedaliere al fine di garantire la sicurezza di chi opera in queste strutture e la sicurezza degli utenti quali pazienti che frequentano questi ambienti”.
L’area SmartChem è stata coordinata dalla Professoressa Margherita Ferrante, docente ordinario presso il Dipartimento Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologie avanzate “Ingrassia” Università di Catania: “Durante questo simposio abbiamo avuto come obiettivo quello di fare da trade unon tra le tecniche più moderne e le tecniche invece già consolidate che esistono nel campo agroalimentare ovviamente nel campo ambientale e nel campo farmaceutico, per aiutare tutti coloro che lavorano sia sul territoro sia nei centri di ricerca e nelle università”.
Focus, quindi, sulla sicurezza biologica, biocontenimento e sanificazione, sull’ingegneria clinica per la sicurezza dei pazienti per l’equilibrato governo delle tecnologie nel servizio sanitario nazionale, su sicurezza nei laboratori e la digitalizzazione dei processi sanitari attraverso tecnologie cloud, R-fid e mobile. E, ancora, la microspia elettronica nelle applicazioni ambientali e industriali, le prove tossicologiche nell’ambito della valutazione integrata impatto ambiente e salute, convalida del metodo analitico in ambto farmaceutico.
“Siamo veramente soddisfatti per il successo di questa edizione di Expolab 2022, sia dal punto di vista numerico per le presenze registrate sia per la qualità degli interventi e dei prodotti che le aziende hanno presentato. Siamo sicuri che questo sarà un lancio ulteriore per l’innovazione nel nostro territorio e ci prepariamo ad una nuova edizione di questo progetto ambizioso per la città di Catania”. Ha dichiarato il dottore Giuseppe Pitari, General Manager e socio fondatore di Vera Salus srl e membro del comitato organizzativo d Expolab2022.
Infine, il commento del coordinatore organizzativo dell’evento, dott. Daniele Lolicato: “Dopo anni di pandemia, è stato importante riunire in questo grande Expo clinici diagnostici, laboratoristi e ricercatori universitari. Abbiamo coinvolto oltre 80 chairman, impegnati in 40 sessioni di approfondimento tematico e abbiamo avuto la partecipazione di numerose aziende internazionali e nazionali. Un grande risultato che ha creato sinergia tra aziende, ricercatori e utilizzatori per rispondere al meglio alla reale esigenza che ha la ricerca biotecnologica, il laboratorio chimico e clinico diagnostico nel generare nuove conoscenze”.