“L’approccio multidisciplinare, lo scambio di esperienze e le prospettive future”

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MISTERBIANCO (CT) –  Si sono conclusi i lavori del convegno “Il trattamento neurochirurgico delle neoplasie cerebrali e spinali”,presieduto dal Prof. Francesco Tomasello Senior Consultant di Neurochirurgia e Presidente Onorario della Federazione Mondiale di Neurochirurgia e dal dott. Alberto Romano Responsabile Unità Operativa di Neurochirurgia e organizzato da Humanitas Istituto Clinico Catanese.

Un momento fondamentale per comprendere lo stato dell’arte e confrontare conoscenze e competenze, incentrato sul modello Humanitas che fa della multidisciplinarietà uno dei principali punti di forza.

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La due giorni ha visto numerosi esperti provenienti da tutta Italia discutere delle nuove tecniche applicate alla neurochirurgia eapprofondire il trattamento chirurgico delle neoplasie neurologiche e delle più moderne modalità di esecuzione di interventi al cervello e al sistema nervoso, per migliorare il recupero e la qualità della vita dei pazienti affetti da tali patologie. Elemento che resta l’obiettivo principale. Come spiega il Prof. Tomasello. “La neurochirurgia, oggi, consente nuove e migliori aspettative di salute. Non solo si è molto più esigenti rispetto al passato, relativamente alla ripresa post operatoria, ma si tiene conto del piano neuropsicologico che è fondamentale e non dipende solo dalla reazione del paziente all’intervento, ma dal preservarne i circuiti nervosi. Non è cosa di poco conto – afferma il Prof. Tomasello – , e noi oggi abbiamo a disposizione nuove tecnologie che offrono la possibilità di identificare meglio il funzionamento del cervello e del midollo spinale e porteranno a progredire ulteriormente”.

Durante il convegno sono state approfondite, infatti, le recenti acquisizioni scientifiche, con riferimento alle tecniche chirurgiche comprese quelle endoscopiche, alle tecnologie innovative introdotte recentemente e allo studio della connettività dei circuiti neurali, fondamentale conquista insieme al monitoraggio neurofisiologico per la preservazione del tessuto sano durante la resezione microchirurgica delle neoplasie.

“Oggi – prosegue il Prof. Tomasello – l’offerta neurochirurgica può avvalersi di nuove tecniche e nuove tecnologie, oltre che dell’approccio multidisciplinare che resta sempre un must di Humanitas impegnato anche a formare le nuove generazioni ed i giovani medici che si approcciano sempre più numerosi a questa disciplina”.

Un appuntamento importante, dunque: il primo di presenza dopo due anni di pandemia. Come sottolinea il dott. Alberto Romano. “Dopo tanto tempo, professionisti e medici si sono incontrati di presenza e confrontati su una disciplina, la neurochirurgia, nuova per Humanitas ma che sta già dando importanti risultati – sottolinea. La nostra regione paga infatti ancora un prezzo enorme in termini di fuga verso altre regioni per il trattamento di queste patologie, cosa che oggi non è più motivata. La neurochirurgia siciliana è perfettamente in grado di affrontare questo tipo di patologie e non c’è motivo di andare altrove e Humanitas, con il suo altissimo livello tecnologico, con il suo altissimo livello organizzativo, si propone come ulteriore presidio per arginare il fenomeno migratorio”.

Fenomeno su cui si sofferma anche il Prof. Maurizio Fornari, Responsabile di Neurochirurgia dell’ospedale Humanitas di Rozzano. “Questa struttura è una scoperta – afferma in riferimento all’ospedale di Contrada Cubba – come lo è la capacità e la preparazione degli specialisti che lavorano all’interno. Questo vuol dire che le competenze necessarie sono presenti anche al Sud e che la migrazione sanitaria non è affatto necessaria”.

A testimoniare l’importanza della collaborazione, non solo tra medici e specialisti ma anche con tutte le figure coinvolte nel processo operatorio e post operatorio, la presenza della Anin, l’Associazione nazionale infermieri neuroscienze presieduta da Giusy Pipitone: l’alta specializzazione, anche in ambito infermieristico, aiuta infatti ad agevolare il paziente nel corso della malattia.

Il convegno, dunque, ha permesso non solo di poter illustrare l’alta qualità che Humanitas Istituto Clinico Catanese riesce a raggiungere anche in ambito neurochirurgico, ma ha rappresentato un momento importante di formazione. “Lo scambio di conoscenze e la collaborazione con altri specialisti sono fondamentali – conclude il Prof. Paolo Cappabianca, Presidente della Società Italiana Neurochirurgia – e da soli non andiamo da nessuna parte. L’approccio curioso è quello corretto e la formazione del medico chirurgo è continua: come nel “Never ending tour” di Bob Dylan, la nostra sete di conoscenza non finisce mai”.

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