Il presidente Politino: «Imprese lavorano in perdita erischiano di essere spazzate via, ecco le nostre proposte»
Il costo dell’energia elettrica è ormai senza controllo. Il peggio, col rientro dalle ferie a settembre, è già arrivato. A lanciare l’allarme è Assoesercenti Sicilia – Unimpresa che ha condotto una indagine sulle imprese siciliane. «Molte aziende stanno lavorando in perdita –sostiene il presidente di Assoesercenti Sicilia – Unimpresa, Salvo Politino -. Bollette energetiche alle stelle, sommate agli aumenti dei beni e delle materie prime, stanno impedendo di cogliere pienamente la ripresa, tanto che molte imprese saranno costrette ad arrendersi. Inoltre, la corsa senza freni dei prezzi sta indebolendo, in modo preoccupante, la capacità di spesa delle famiglie e questo, ovviamente, ha ripercussioni immediate in tutti i settori».
Dall’indagine di Assoesercenti – Unimpresa emerge che circa il 59% delle imprese siciliane, per contrastare il fenomeno del “caro energia” si è visto costretto a rialzare i listini di vendita; il 52% a rinviare gli investimenti programmati; il 30% dovrà procedere alla riduzione del personale; il 27% alla riduzione delle lavorazioni che hanno consumi elevati di energia elettrica e il 18% sta provvedendo alla installazione di impianti fotovoltaici. Si avverte, inoltre, un aumento medio delle bollette rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso pari al 160%, con segnalazioni giunte da imprese singole che registrano oltre il 300%.
Da qui l’appello alle istituzioni. «La politica e soprattutto il nuovo Governo nazionale deve agire con fermezza e tempestività per frenare l’impennata delle tariffe energetiche, l’inflazione record e lo spettro di una pericolosa recessione per il nostro Paese, insostenibile dopo oltre due anni di pandemia. Lo scenario è preoccupante – aggiunge Politino – e il costo della vita continua ad aumentare mentre la nostra comunità perde potere d’acquisto. L’autunno e l’inverno si preannunciano molto complicati per tutti».
Tra i provvedimenti sollecitati da Assoesercenti – Unimpresa, gli stock energetici a prezzi calmierati, l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50%, nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all’ultimo trimestre dell’anno, rendendola accessibile anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW; l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette, almeno fino a dicembre 2022; l’incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese. SulPNRR è necessario proseguire spediti nella sua attuazione con bandiinclusivi e facilmente accessibili per le piccole imprese. Serve un doppio intervento: misure urgenti, ma anche strumenti di medio e lungo periodo che diano una prospettiva di stabilità a imprese e cittadini.
Anche al nuovo Governo regionale, chiunque verrà eletto, si proponel’istituzione di un tavolo di crisi permanente, con sindacati e imprese e la costituzione di una task force regionale che coinvolga gli enti locali,per definire regole certe e accelerare l’installazione di impianti da rinnovabili. Per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica, occorre prevedereagevolazioni finanziarie tramite l’IRFIS a sostegno delle imprese siciliane, con finanziamenti a tasso 0% e con un periodo di 24 mesi di pre ammortamento, collegati a contributi a fondo perduto. Infine la fiscalità locale (tari, occupazione suolo pubblico, tassa per la pubblicità ecc.) deve tener conto di questa situazione così preoccupante limitando, posticipando ed azzerando i tributi locali.