Export e Green, Sicindustria: “le imprese tirano la volata con SACE”

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C’è la Moak di Modica, azienda leader nel comparto del food&beverage, che ha già emesso un minibond green di 1,5 milioni di euro con garanzia SACE per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti attraverso la commercializzazione di capsule interamente compostabili e il packaging dei prodotti monoporzionati riciclabile e ci sono la palermitana Sicily by Car, quarto operatore dell’autonoleggio a breve e medio termine in Italia, che ha inserito nella flotta aziendale una quota di nuovi automezzi a ridotto impatto ambientale, e Cantine Ermes, cooperativa vitivinicola trapanese di Santa Ninfa e Gibellina, che ha sottoscritto un minibond di 3 milioni di euro per raggiungere obiettivi sia ambientali che sociali. I primi, volti a garantire un approvvigionamento di energia elettrica interamente da fonti rinnovabili; i secondi, con riferimento alla formazione ai soci della cooperativa su pratiche agricole e di business sostenibili e alla pubblicazione di un Manifesto di Sostenibilità.

Sono solo alcune delle imprese siciliane che hanno già imboccato a pieno ritmo la strada della sostenibilità facendo leva sugli strumenti offerti da SACE, la società assicurativo-finanziaria italiana, interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze, specializzata nel sostegno alle imprese a supporto della competitività in Italia e nel mondo. Le recenti misure hanno ampliato il mandato di SACE aggiungendo importanti tasselli all’operatività a sostegno dell’export, come le garanzie per i progetti “verdi”, nell’attuazione del Green New Deal italiano. Di questo si è discusso stamattina in occasione del workshop “SACE per la Sicilia: export e green”, organizzato da Sicindustria, partner di Enterprise Europe Network, la più grande rete europea a sostegno delle pmi nei processi di crescita, innovazione e internazionalizzazione.

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“L’export siciliano – ha detto in apertura di lavori Nino Salerno, delegato all’Internazionalizzazione di Sicindustria/Een – è cresciuto nonostante tutte le difficoltà. Secondo le analisi di SACE, nel primo semestre di quest’anno la Sicilia ha fatto segnare un +78% rispetto allo scorso anno ed è la decima regione italiana per export. Le nostre imprese hanno capito già da tempo che i mercati esteri rappresentano una via di sbocco essenziale, ma per poter essere competitivi occorre non soltanto contare su una organizzazione corretta della propria struttura di vendita, ma anche essere in linea con quelli che sono gli obiettivi di sostenibilità individuati al livello europeo. Per questo come Sicindustria/Een continueremo a sostenere le imprese in questi processi, anche attraverso incontri come quello di oggi fondamentali per far conoscere tutte le opportunità esistenti”.

“In Sicilia il Gruppo SACE è al fianco dei piani di crescita di oltre 600 imprese, anche grazie alla nostra presenza a Palermo, da ormai 7 anni – ha dichiarato Rossella Zurlo, Senior Relationship Manager PMI Centro Sud di SACE –. Export e internazionalizzazione, investimenti in sostenibilità e competitività: nel solo 2021, abbiamo sostenuto più di 1500 progetti per un totale di 400 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 200 milioni di euro di nuovi contratti sostenuti nel primo semestre di quest’anno. Dati che confermano il dinamismo delle imprese siciliane, che non stanno smettendo di investire nel futuro e che continuano a dimostrare un grande potenziale di crescita sui mercati esteri”.

“Oltre ai nuovi strumenti legati alla sostenibilità – ha concluso Giada Platania, responsabile dell’area Internazionalizzazione di Sicindustria/Een – continuano a essere operativi i canali tradizionali di supporto all’export. Di grande utilità è ad esempio quello rivolto alle pmi che, dopo la partecipazione a b2b con buyer internazionali che chiedono pagamenti dilazionati, possono assicurare il proprio credito con SACE in modo semplice e veloce”.

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