Nell’estate 2022 il comparto turistico prosegue il recupero delle perdite senza precedenti causate dalla pandemia, nonostante il persistere di rischi per l’economia causati dal protrarsi della guerra in Ucraina, dall’inflazione e delle tensione sui prezzi delle materie prime e dell’energia. Nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese ammonta a 21,3 miliardi di euro e cresce del 22,7% in un anno mentre nei primi quattro mesi del 2022 persiste un divario del -22,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. La spesa degli italiani all’estero ammonta nel 2021 a 12,6 miliardi di euro ed aumenta del 32,0% rispetto all’anno precedente, mentre nei primi quattro mesi del 2022 persiste un divario del 31,4% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In termini di fatturato il dato annualizzato al primo trimestre 2022 nei servizi supera del 4,6% il livello del 2019, con un ancora marcato ritardo per servizi turistici, alloggio e ristorazione che nel complesso mostrano una riduzione dei ricavi del 23,3% rispetto a quelli pre-pandemia; nel dettaglio agenzie di viaggio e tour operator sono più colpiti, registrando un calo 65,1%, mentre si registrano flessioni del 23,7% per alloggio e del 14,1% per i servizi di ristorazione.
Le più recenti rilevazioni dell’Enit evidenziano inoltre che la saturazione delle strutture prenotate attraverso il canale online relativa ad agosto è pari in Italia al 24,6%, e tra i principali competitor è seconda solo al 26,3% della Grecia, la Spagna si attesta sul 19,4% e si ferma al 12,7% la Francia, il paese con cui in Ue ci contendiamo il primato di presenze estive. Le prenotazioni di voli aerei internazionali per venire in Italia ad agosto sono 472 mila (+161% in un anno) e sono seconde solo alle 597mila con destinazione Spagna (+92% in un anno). Inoltre, l’analisi delle ricerche effettuate online a giugno in tema di viaggi evidenzia che Italia e Francia sono i paesi europei maggiormente ricercati: nel dettaglio l’Italia è oggetto di maggiore interesse da parte di Germania, Regno Unito e USA e le città più ricercate sono Roma, Milano, Venezia, Firenze e Catania.
E’ noto che agosto è il mese con il maggiore numero di presenze turistiche: nel triennio 2019-2021 in Italia le presenze ad agosto sono il 24,5% del totale, superiore al 20,4% della media Ue. Il nostro Paese è secondo nell’Unione per numero di presenze turistiche ad agosto con 229 milioni dietro alle 246 della Francia; la classifica si replica per il periodo estivo giugno-settembre, con 620 milioni di presenze, dietro ai 641 milioni della Francia.
L’artigianato nei settori interessati dalla domanda turistica – La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia si concentra per il 41,0% in alloggio mentre il restante 59,0%, pari a 12,5 miliardi di euro, comprende trasporti passeggeri – fornito da residenti sul territorio nazionale -, ristorazione e acquisti di prodotti artigianali e del made in Italy. Nel complesso si tratta di un paniere di beni e servizi per i quali la qualità fa la differenza, consolidando l’elevata reputazione dell’offerta turistica italiana.
Le imprese artigiane sono attori primari in questo segmento di attività: alla fine del primo trimestre 2022 le imprese artigiane attive in attività interessate dalla domanda turistica sono 198.912, pari al 15,6% dell’artigianato nazionale. In chiave settoriale il comparto più rilevante è l’abbigliamento e calzature che conta 41.459 imprese (20,8% del totale), seguito da altre attività manifatturiere e dei servizi con 38.743 imprese (19,5%), comparto che comprende importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. Seguono agroalimentare con 37.561 imprese (18,9% del totale), trasporti con 33.935 imprese (17,1%), ristoranti e pizzerie con 31.203 imprese (15,7%), bar, caffè, pasticcerie con 14.510 imprese (7,3%) ed il restante 0,8% è rappresentato da 1.501 imprese operanti in attività ricreative, culturali, intrattenimento, strutture ricettive e giornali, guide ed editoria.
L’analisi territoriale evidenzia nel Mezzogiorno la maggior incidenza dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato, pari al 18,6%, mentre il minimo è il 10,3% del Nord-Ovest. Tra le regioni primeggia la Sicilia con una peso del 21,9%, seguita da Toscana con il 20,0%, Campania con il 19,6%, Sardegna con il 18,8%, Marche con il 18,5%, Calabria con il 18,3%, Lazio con il 17,3%, Puglia con il 16,2% e Basilicata con il 15,7%.
A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica rappresenta circa un terzo del totale dell’artigianato del territorio a Prato (37,9%) e Fermo (31,2%), seguite, con un peso superiore ad un quinto, da Palermo (24,5%), Agrigento (23,4%), Firenze (23,2%), Catania e Reggio Calabria (entrambe con il 22,1%), Arezzo (22,0%), Caltanissetta (21,7%), Messina (21,6%), Napoli (21,4%), Siracusa (21,3%), Trapani (20,7%) e Enna (20,1%).