Luisella Lionti riunisce la Uil a Siracusa: "Vertenza Petrolchimico, la politica regionale e nazionale si dia una svegliata!"

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“Il polo petrolchimico è presente e futuro per Siracusa. Ma non solo. Questa non è una vertenza locale, ma regionale e nazionale. I lavoratori meritano certezze e rispetto. La politica esca fuori dalla prigione dorata della campagna elettorale permanente e produca fatti, individui risorse, assicuri finalmente condizioni di sviluppo. Diversamente, siamo pronti alla mobilitazione”.

Lo ha affermato Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che ieri pomeriggio nella sede di via Teocrito ha riunito un Attivo sindacale cui hanno preso parte anche il segretario generale della UilPensionati Sicilia, Claudio Barone, e Ninetta Siracusa, componente della Segreteria regionale Uil. Presenti i segretari territoriali della Fpl, Alda Altamore, della Feneal, Severina Corallo, della Uiltucs, Anna Floridia, della Uilm, Giorgio Miozzi, della UilTec, Seby Accolla, e della UilTrasporti, Silvio Balsamo.

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Tutti gli interventi hanno sottolineato i timori “per un effetto-domino di devastante portata occupazionale e sociale che produrrebbe su tutto il territorio il ridimensionamento, o peggio, del petrolchimico”. “Rivendichiamo – hanno aggiunto – risposte da Stato e Regione per questo comparto, così come per altre realtà che sono fonte primaria di reddito e qualità della vita a Siracusa: l’edilizia, in attesa di chiarezza sui bonus, e il turismo, che certo non ha ancora espresso il massimo delle proprie potenzialità, ma anche pubblico impiego e Sanità, infrastrutture e mobilità che sono requisito indispensabile per ogni politica dello sviluppo”.

Luisella Lionti ha, inoltre, ricordato “le battaglie di civiltà che la Uil sta conducendo per dare sicurezza ai lavoratori, mentre ancora in queste ore si registrano in  tutta Italia incidenti mortali, e per liberarli dall’incubo della precarietà”. La segretaria generale della Uil Sicilia, infine, s’è soffermata ancora sulla crisi del petrolchimico: “Siamo sempre più preoccupati. La guerra in Ucraina e la crisi di Governo allarmano tutto il settore Industria. Rischiano occupati diretti e l’indotto, rischiano migliaia di famiglie. Nei palazzi di Stato e Regione, quindi, si diano una svegliata e scoprano la realtà che li circonda per assicurare finalmente piani concreti di progresso”.

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