Questa sera nella rubrica di Hashtag Sicilia “La Stanza di Ippocrate” si affronteranno le problematiche connesse all’Assistenza Sanitaria d’Emergenza.
Un tema sempre di scottante attualità, che approfondiremo con il dottor Emanuele Cosentino, responsabile nazionale e regionale della FISMU CISL, vale a dire del 118.
Un sistema, quello dell’Assistenza Sanitaria d’Emergenza, che sembra perennemente in sofferenza, almeno a sentire il parere di tanti cittadini spesso in difficoltà, a causa dei tempi di attesa non sempre tempestivi e per via degli equipaggi non sempre dotati di personale medico.
In Sicilia il sistema conta su 252 equipaggi (o postazioni che dir si voglia) gestite dalla Seus (società partecipata con la maggioranza della Regione e per il resto dalle Aziende sanitarie), di cui, per dare un’idea della presenza territoriale, 62 sono dislocate nel palermitano e 42 a Catania.
Equipaggi che dovrebbero essere composti da autisti soccorritori, infermieri e medici. Ma a detta di tanti pare che non sempre sia così: il grosso delle postazioni garantiscono l’assistenza senza medici.
Una carenza di personale medico dovuta al fatto che non è un lavoro particolarmente allettante se si considerano: i rischi che si corrono quando si interviene in presenza di qualsiasi evento atmosferico (caldo, freddo, neve, pioggia); i tentativi di aggressione sempre più frequenti e le poche gratificazioni, anche di tipo economico. Basti pensare che l’indennità Covid è stata data ai medici e al personale amministrativo che operano in altri settori della sanità, tranne a quelli impegnati nell’assistenza sanitaria di emergenza.
Ma la carenza di medici negli equipaggi pare si voglia risolvere “demedicalizzando” il sistema, vale a dire importando in Sicilia il modello lombardo (basato su equipaggi privi di personale medico) senza tenere conto che in quella regione c’è una rete di ospedali diffusa e di buon livello, e un sistema viario moderno che permette di raggiungere qualsiasi località in tempi assolutamente compatibili con il tipo di intervento.
Ammesso e non concesso che quel modello vada bene per la Lombardia, sicuramente non va bene per la Sicilia: non solo perché noi non abbiamo quel tipo di rete ospedaliera, ma anche perché al Sud abbiamo infrastrutture viarie assolutamente obsolete e spesso prive anche di manutenzione ordinaria; quindi strade spesso impercorribili, che richiedono comunque tempi di percorrenza biblici, assolutamente incompatibili con un qualsiasi intervento di emergenza.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza o PNRR ha destinato risorse importanti per la sanità per avvicinare il servizio sanitario nazionale al cittadino, ma pare che per il Sistema Sanitario d’Emergenza non sia previsto nulla: gli unici interventi – dicono in tanti – riguardano le strutture, i contenitori, senza che ci si preoccupi di come riempirli.
Di tutto questo, e di tanto altro, parleremo questa sera con il nostro ospite, con il dottor Emanuele Cosentino.
Appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione, potete trovarci sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!
Salvatore Bonura