“Allucinazioni – Strade Sognate” sarà il tema della rassegna che si svolgerà dal 22 al 31 luglio nella valle del fiume Torto.Contaminazioni e dialoghi spontanei tra artisti siciliani ed internazionali
PALERMO – Residenze artistiche, contaminazioni e dialoghi spontanei tra artisti siciliani, nazionali ed internazionali. È questo il fil rouge della terza edizione di “Nella Valle Dei Racconti – Festival del Torto” promosso dall’omonima associazione, realizzato con il contributo del fondo Psmsad dell’Inps e delle amministrazioni dei comuni di Alia, Cerda, Aliminusa, Sciara, Montemaggiore Belsito e Roccapalumba, in provincia di Palermo.
“Allucinazioni – Strade Sognate” sarà il tema della rassegna che si svolgerà dal 22 al 31 luglio nella meravigliosa Valle del fiume Torto, e che punta a proiettare lo sguardo oltre gli schemi del consueto, immaginando strade nuove al di là dei percorsi segnati.
La nostra cultura del resto è ricca di storie di personaggi che hanno saputo vedere oltre il destino di un popolo, che hanno saputo ribellarsi e cambiare il corso della storia. Donne e uomini che hanno saputo inventare nuovi paradigmi, rivoluzioni e progetti innovativi. Folli e ribelli che hanno saputo rompere gli schemi della cultura dominante.
«L’obiettivo è quello di trasformare il territorio della Valle del Torto – dichiara il direttore artistico, Totò Nocera – durante i dieci giorni e dieci notti del Festival in un vero e proprio villaggio allargato dell’Arte a 360 gradi. La Valle sarà abitata da diverse decine di artisti provenienti, oltre che da tutte le parti della Sicilia, dalla Campania, dalla Sardegna, dalla Francia, dal Belgio, insieme alle persone e alle realtà culturali del territorio, che si incontreranno e daranno luogo a scambi artistici e culturali, spettacoli, laboratori, presentazioni di libri, installazioni artistiche e performance dal vivo ininterrottamente e in ogni luogo del Festival. Sembra un sogno. Ma potrà essere realizzato se saremo capaci di sognarlo, tutti insieme, contemporaneamente. Un’Allucinazione Collettiva!».
Per dieci giorni si potrà assistere ad attività di musica, teatro, cinema, editoria, partecipare alla presentazione di libri, laboratori artistici, didattici, convegni, incontri e seminari. gli artisti, insieme, nei 10 giorni del festival, realizzeranno degli spettacoli multidisciplinari, sviluppando il tema dell’allucinazione e del sogno, coinvolgendo le realtà culturali del territorio.
«L’idea di riunire in un luogo, simbolico e al contempo geografico – commenta l’ideatore del Festival, Salvatore La Tona – diverse comunità e realtà nasce dal bisogno d’incontro che dà senso fisico ad una comunità. I legami, le connessioni e una rete collettiva hanno forza solo tra chi mette in comune concretezza sociale. Dalla Francia, paese in cui risiedo, e da tutte quelle città e luoghi e festival conosciuti, la volontà è quella di portare nei paesi di questa valle (del Torto), a forte densità contadina e operaia, che ha conosciuto l’esodo rurale, il fallimento industriale e lo spopolamento, competenze condivisibili, laboratori, formazioni, residenze, testimonianze, persone, che vivono a contatto con i più giovani e con i meno per 10/15 giorni, nelle case e nei luoghi di questi paesi per produrre insieme attività che possano durare nel tempo e oltre questa valle. Attività che possono attirare in questa valle pubblici diversi».
L’organizzazione orizzontale e collettiva (8 coordinatrici e altrettanti collaboratori) che è alla base del Festival del Torto è la vera, importante, dimensione del percorso intrapreso, gli scambi in divenire e il partenariato con altri festival (Premio Parodi, Dedalo Festival, Himera Art Festival, Maison de la Poésie) e il lavoro di fondo della direzione del festival svolto da Totò Nocera sono l’altra parte della maturazione dell’avventura e del cammino intrapreso.
I prodotti finali delle residenze saranno rappresentati pubblicamente durante le giornate del Festival, che cercherà di promuovere e far circuita re le produzioni anche al di fuori dei confini strettamente isolani, per creare gemellaggi e partnership con altri Festival nazionali ed esteri di rilievo.
Ad ognuno dei 6 paesi coinvolti nel Festival sarà dedicata una giornata del fine settimana così strutturata: prima mattinata: passeggiata naturalistica per giovani e famiglie; seconda mattinata: spettacolo di cantastorie nel bosco; sera: presentazione di libri; spettacolo serale; musica/festa.
Nei 4 giorni infrasettimanali si programmeranno altri eventi, ma soprattutto saranno dedicati alle residenze artistiche e ai momenti di incontro e contaminazione.
Il 18 e 19 luglio ci sarà un’anteprima del festival a Montemaggiore Belsito con il concerto dei Pupi di Surfaro, che presenteranno per l’occasione il loro nuovo disco dal titolo “Animal Farm” e con la prima giornata del laboratorio di creazione teatrale “sull’arte di sporgersi” di Rosario Palazzolo.