Il Festival SUDdiVISIONI, Festival Mediterraneo di teatro per le nuove generazioni, continua con i suoi spettacoli. Questa settimana arriverà in Sicilia la compagnia pugliese, Arterie Teatro, che porterà in scena il 4 luglio, alle ore 20,30, ‘Marcovaldo – funghi in città’ e bisserà il 5 luglio, alle ore 21,00 con ‘Ubu Re’, rivolto ai giovani adolescenti, spettatori di OGGI. Tutti gli spettacoli si svolgono all’aperto, presso l’anfiteatro di Viagrande Studios, via Francesco Baracca, a Viagrande.
Antonella Caldarella e Steve Cable, fondatori de il Teatro Argentum Potabile e La Casa di Creta e promotori del Festival, insieme a due compagnie teatrali, TeatroP e Molino d’Arte, si dichiarano entusiasti della loro scommessa su questa kermesse. “Sì, perché oggi investire sul teatro, sulla cultura è un salto nel buio perché la gente dopo due anni di chiusura ha paura di andare a godere delle piccole, grandi cose, che nutrono la mente, il cuore e l’anima. Gli spettacoli sono adatti a tutti, dal bambino, agli adolescenti, ai genitori, sino ai nonni, la bellezza non ha età. Non bisogna dimenticare che il teatro è passaggio di un pensiero, emozione, costruisce messaggi grazie a due elementi fondamentali: da una parte gli attori e dall’altra, il pubblico. Questa magia senza uno di questi due componenti non esisterebbe”.
Il tema di questo primo spettacolo, Marcovaldo-funghi in città, riguarda l’ambiente e il bello. Uno spettacolo frizzante, ricco di colori, gags divertenti, oggetti e tecniche teatrali miste, per parlare ai bambini dell’importanza di essere sempre se stessi e ricercare il bello all’interno di una società che sempre più tende all’ omologazione. La storia racconta di un “uomo di natura” Marcovaldo che riesce a trovare fra lo smog e i grattacieli di una grande città un piccolo angolo verde dove alimentare il sogno di un “altrove”. Il protagonista ha un animo sensibile e quasi ingenuo, prigioniero di una città che sfoggia aggressivamente manifesti, insegne luminose, vetrine, semafori. Nulla di tutto ciò attira la sua attenzione, ma una foglia che ingiallisce su un ramo, una piuma impigliata in una tegola, un buco di tarlo in una tavola, non gli sfuggono mai! Un dì, all’ombra di questa città grigia e fredda, fa una scoperta favolosa, che lo esalta e trasforma la sua giornata! In un’aiuola, sul viale che conduce alla fabbrica dove lavora come manovale, scorge il lento e costante vibrare di vite sotterranee che indisturbate e invisibili ai più, lavorano per emergere dal sottosuolo. Sono funghi! La regia e la drammaturgia sono di Alessandra Sciancalepore, le scene sono di Leonardo Ventura.
La seconda rappresentazione, Ubu re, è una parodia del Macbeth di William Shakespeare, liberamente ispirato a Ubu Roi di i Alfred Jarry. Quest’ultimo concepì il protagonista sui banchi di liceo, intorno al 1888-1889, accompagnandolo in tutta la sua vita, diventando una geniale figura mitologica, emblema di un nuovo teatro. L’opera, rappresentata per la prima volta nel 1896, è sempre attuale nelle sue sfumature e nella caratterizzazione dei personaggi. Non si fatica a riconoscere le eterne “imperfezioni” dell’uomo. I secoli passano, cambiano gli aspiranti al potere ma la sete di ricchezza e di un primato vile, cieco messo in risalto dall’autore sopravvive al tempo e alla civiltà. Senza tempo è la prerogativa di ciascun uomo di scegliere come solcare la propria linea di confine fra bianco e nero. Linguaggio e movimenti simbolici, energici, vitali, farseschi, surrealistici, indagano il rapporto fra gli uomini, la felicità, il potere. La regia è a cura di Alessandra Sciancalepore, la drammaturgia di Alessandra Sciancalepore, le scene di Leonardo Ventura.